Al Kappa FuturFestival con Re-Cig si sperimenta la raccolta differenziata delle cicche di sigaretta

Cade un tabù per i festival musicali che permetterà, per la prima volta in Europa, di avviare a riciclo le cicche di sigaretta. Abbiamo intervistato Marco Fimognari (Founder & CEO di Re-Cig) per capire meglio come funziona il loro progetto che verrà sperimentato al Kappa FuturFestival a Torino dal 5 al 7 luglio

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Manca poco più di una settimana al Kappa FuturFestival, la tre giorni torinese che si svolgerà al Parco Dora dal 5 al 7 luglio e che vedrà arrivare sotto la Mole appassionati di musica elettronica dal oltre 130 paesi. Con molta probabilità verranno superate le 90 mila presenze della scorsa edizione e quindi è ancora più importante mettere in campo soluzioni per limitare il più possibile l’impatto ambientale di una manifestazione di queste dimensioni.

Il fatto che il Festival si svolga in un parco urbano post-industriale non deve far abbassare la guardia sull’impatto ambientale, semmai è uno stimolo per migliorare le prestazioni in fatto di raccolta rifiuti, sperimentare nuove modalità di raccolta e soprattutto puntare ad intercettarne di “nuovi”.

Ed è quello che succederà, infatti in questa edizione e grazie al contributo di Re-Cig (“la prima e unica azienda di raccolta di mozziconi di sigaretta autorizzata in Italia e in Europa”, così si legge sul loro sito), il Kappa proverà a contrastare l’odioso abbandono al suolo di sigarette. La sfida è davvero ardua (lo Stato italiano dieci anni fa ci ha provato con risultati più che deludenti) ma forse l’idea imprenditoriale e circolare del duo trentino di Re-Cig può arrivare dove altri anno fallito.

Per capirci qualcosa in più abbiamo contattato Marco Fimognari (Founder & CEO di Re-Cig) che quest’anno con i suoi Smokers Point permetterà al Kappa FuturFestival di essere il primo festival musicale ad adottare la raccolta differenziata dei mozziconi di sigaretta.

Una premessa è d’obbligo. Fumare uccide e smettere è la migliore scelta sia per l’ambiente che per la propria salute.

Come e quando nasce l’idea di Re-Cig e quindi di recuperare e avviare a riciclo le cicche di sigaretta?

l’idea nasce nel 2016 guardando un posacenere e da lì il pensiero di poter ottenere qualcosa di valore da un rifiuto (come già avviene per tanti altri materiale come carta, plastica, vetro). Tra il 2016 e il 2019 abbiamo affrontato una fase di studio in collaborazione con l’università di Trento, sfociata poi nel deposito di un brevetto (oggi Europeo) che copre tutto il processo per il riciclo del mozzicone al fine di ottenere una materia plastica prima seconda che possa essere utilizzata in altre applicazioni. Dal 2019 ci siamo immersi nella parte autorizzativa: in Italia per gestire rifiuti bisogno avere determinati requisiti e finalmente, nel 2020, abbiamo potuto iniziare la nostra attività!

Come avviene la raccolta e quali sono i volumi?

Possiamo effettuare il servizio presso aziende private e pubbliche amministrazioni. Forniamo i nostri Smokers Point (disegnati e prodotti da noi in collaborazione con una cooperativa sociale) e diamo il servizio di raccolta e riciclo del rifiuto presso il nostro impianto autorizzato di Civezzano (TN). Andiamo a trovare i nostri clienti con cadenza bimestrale/trimestrale. Nel 2023 abbiamo raccolto oltre 4 tonnellate di mozziconi, sono tantissimi, oltre 12 milioni di filtri!

Quali sottoprodotti o materie prime seconde vengono prodotte? e quali impieghi trovano?

Dal riciclo otteniamo un polimero plastico: acetato di cellulosa. Questo materiale può essere usato praticamente in tutte le applicazioni, tranne per quelle alimentari. Abbiamo contatti con aziende che producono occhiali, cerniere e bottoni ed oggettistica varia.

Quali sono le principali difficoltà nella raccolta e nella trasformazione?

La principale difficoltà è la raccolta. Pur parlando di uno dei rifiuti più presente in ogni ambiente, il singolo mozzicone è piccolissimo e dannosissimo. La sfida più grande è quella si informare e sensibilizzare le persone all’uso dei posacenere ed all’attenzione anche nei più piccoli gesti come buttare la sigaretta.

Quale è l’impatto ambientale di Re-Cig?

Abbiamo dato vita a una nuova filiera, siamo i primi in Europa a proporre quest’attività in maniera strutturata, l’impatto però è difficile da quantificare. Se parliamo in termini di tonnellate, in confronto ad altri rifiuti, sembra poco. Ma siamo convinti che il lavoro più grande sia a livello culturale. Stiamo promuovendo una cultura dove la persona che sceglie di fumare, decide anche di farlo nel posto giusto, non intaccando le persone che non fumano, usando le Smoking Area, e non creando un danno ambientale.

Quali sono gli sviluppi futuri del progetto?

Stiamo puntando sullo sviluppo più capillare in Italia, piano piano ci stiamo affacciando al mercato Europeo. Stiamo lavorando inoltre sull’ottimizzazione dei processi di produzione e sulla tecnologia che volgiamo applicare agli Smoker Point. Di lavoro ne abbiamo tanto e le idee continuano a farsi avanti. Questa è la “fortuna” di essere i pionieri di un settore!

Insomma, le decine di migliaia di dancer che affolleranno il Kappa sono avvisati. Non ci sono più scuse per buttare le cicche per terra ma soprattutto, con gli Smokers Point di Re-Cig, la raccolta differenziata delle cicche di sigaretta non sarà più un tabù.