Secondo l‘ultimo Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’IPCC, tra le misure per contrastare la grave crisi climatica mondiale, il taglio delle fonti fossili è al primo posto. Gli scienziati dell’IPCC sostengono che, per evitare un aumento delle temperature superiore a 1,5°C, sia fondamentale invertire la rotta e accelerare la transizione verso le fonti di energia rinnovabile. Ciò consentirebbe di ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra, oltre a rafforzare la resilienza delle comunità agli impatti climatici.
In Italia, nonostante una situazione contingente teoricamente favorevole, a causa dei prezzi elevati dei combustibili fossili, le energie rinnovabili non sono riuscite a decollare. Nel 2022, esse hanno rappresentato poco più del 35% della produzione nazionale, il dato più basso dal 2014 ad oggi.
Ma perché, nonostante gli avvertimenti dal mondo scientifico, i combustibili fossili rappresentano ancora oltre l’80% dell’energia mondiale? Cosa frena la transizione alle rinnovabili? Spesso nel nostro Paese i principali ostacoli sono rappresentati da iter amministrativi troppo lunghi e complessi oppure dal freno operato dalle Sovrintendenze, con alcune Regioni italiane che sono arrivate addirittura a mettere in campo vere e proprie moratorie contro nuovi impianti rinnovabili.
Tutti questi ostacoli sono principalmente causati da pregiudizi culturali sulle energie rinnovabili, che portano a pensare che esse siano in realtà una risposta insufficiente, se non addirittura del tutto sbagliata, alla crisi energetica che stiamo vivendo. Questi pregiudizi sono spesso legati a una conoscenza sommaria o poco aggiornata dei temi trattati.
La campagna “Falsi Miti sulle energie rinnovabili“, promossa da Italy For Climate, ha lanciato la prima piattaforma in Italia per contrastare la disinformazione sulle fonti rinnovabili. La piattaforma identifica i principali falsi miti sulle tecnologie rinnovabili e affronta uno per uno ciascuno di essi. In particolare, vengono smontati idee sbagliate, basate su presupposti scorretti o informazioni obsolete che continuano a essere diffuse. Per ogni falso mito, Italy For Climate fornisce dati e fonti, offrendo una chiave di lettura semplice e immediata per l’analisi delle informazioni, con vari livelli di approfondimento.
La campagna è stata al centro del talk del 23 marzo che ha animato il K.EY – The Energy Transition Expo di Rimini, dove Italy for Climate ha dialogato con giornalisti ed importanti esponenti del mondo imprenditoriale e associativo per approfondire il contenuto e l’impatto e comprendere quali sono le sfide della narrazione della transizione energetica, gli aspetti da attenzionare nel momento in cui si raccontano dati e si offre una loro interpretazione.
“Nel 2022 abbiamo vissuto la peggiore crisi energetica degli ultimi cinquant’anni, che ci ha mostrato in modo nitido i rischi insisti in una eccessiva dipendenza dai combustibili fossili. – ha dichiarato Andrea Barbabella Coordinatore Italy For Climate – Le rinnovabili sono la soluzione di gran lunga migliore sotto tutti i punti di vista – tecnologico, economico e, ovviamente, ambientale – e sono oramai a portata di mano. Con la crisi avrebbero dovuto prendere il volo e invece non è successo (non quanto sarebbe stato necessario). E questo anche perché in molti, in modo più o meno consapevole, a causa di informazioni parziali e pregiudizi continuano a dubitare che possano davvero diventare il pilastro del sistema energetico di un domani oramai prossimo. Nel nostro Paese questi “falsi miti” sembrano essere più diffusi che altrove, come testimonia il dato sulla nuova potenza di eolico e fotovoltaico installata nel 2022: in Italia si è fermata a 3 GW contro i 5 della Francia, i 9 della Spagna e gli 11 della Germania. Per questo dallo scorso anno con Italy for Climate abbiamo lanciato questa campagna e abbiamo lanciato dal palco di Rimini una call to action, affinché chi ne condivide merito e metodo la trasformi nella sia campagna!”