IPPR, assemblea dei Soci 2024, il punto sui primi 20 anni dell’Istituto

L'incontro si è concentrato sulla certificazione Plastica Seconda Vita, attualmente il sistema di certificazione sul contenuto di riciclato più esteso in Europa. Questo schema ha già certificato quasi 10.000 prodotti e manufatti, con oltre 300 aziende che hanno ottenuto la licenza, tra cui 251 trasformatori e 60 riciclatori (dati aggiornati al primo semestre 2024). Questa certificazione rappresenta un importante traguardo nel percorso verso un'economia circolare più sostenibile

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Si è tenuta giovedì 4 luglio, presso il Centro Congressi Fondazione Stelline a Milano, l’Assemblea dei Soci di IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo – dedicata al ventennale dell’Istituto. È stata l’occasione per fare il punto sulla certificazione Plastica Seconda Vita, oggi lo schema di certificazione sul contenuto di riciclato più diffuso in Europa con i suoi quasi 10.000 prodotti e manufatti certificati e più di 300 aziende licenziatarie di cui 251 trasformatori e 60 riciclatori (dati al 1°semestre 2024).

I traguardi raggiunti sono l’esito di un lavoro costante sulla valorizzazione delle plastiche provenienti dal ciclo dei rifiuti ma anche di una importante attività di normazione tecnica (per esempio le norme UNI 10667 che sono diventate base giuridica dell’End of waste delle plastiche in Italia). Un lavoro che ha contribuito al livello di eccellenza maturata dall’industria del riciclo del nostro Paese e all’utilizzo di materie prime seconde.

“La certificazione è diventata soprattutto negli ultimi anni un fiore all’occhiello della filiera italiana delle materie plastiche e della relativa sostenibilità tanto che Plastica Seconda Vita è una locuzione entrata nel linguaggio comune: si dice Plastica Seconda Vita per definire ed identificare la plastica riciclata. Cosa che per noi è motivo di orgoglio” – dichiara Libero Cantarella, Presidente di IPPR. Raggiungere questo obiettivo non è stato facile racconta il Presidente: – “È stato un lungo percorso talvolta anche ad ostacoli passando da un momento in cui c’era una forma di ritrosia o quasi vergogna nel dichiarare l’utilizzo di plastica riciclata ad un momento, quale quello attuale, in cui è diventata addirittura una necessità, perché l’economia circolare – di cui IPPR è antesignana – è, oggi, un pilastro della nuova economia dal quale non si può più prescindere. La plastica, nonostante la crescente percezione negativa che purtroppo fa proseliti tra chi non ha competenze e tra chi ne ricava vantaggio, continua a rappresentare per il mondo moderno un materiale irrinunciabile. Oggi più che mai non possiamo esimerci dall’immettere sul mercato prodotti che non abbiano fatto un corretto percorso di eco-progettazione che deve, come condicio sine qua non della sua esistenza, provvedere a valutare anche il suo fine vita che si esprima in un recupero effettivo, il riciclo”.

Durante l’assemblea Maria Cristina Poggesi, Direttore di IPPR, ha anticipato i nuovi strumenti in fase di sviluppo per lo schema di certificazione Plastica Seconda Vita e ribadito l’importanza dell’accreditamento della certificazione, secondo quanto previsto dalla Direttiva “Greenwashing” che vieta l’esibizione di un marchio di sostenibilità che non sia basato su un sistema di certificazione accreditato.

A conclusione dell’assemblea l’intervento di Paolo Arcelli, Plastic Consult, per presentare i primi dati dell’Analisi Quantitativa “Materie Plastiche da Riciclo impiegate in Italia – Dati  2023” che a breve sarà disponibile sul sito di IPPR.