È entrata in vigore lo scorso 27 luglio la nuova legge della Regione Lazio che istituisce gli Egato, gli enti di governo degli Ambiti territoriali ottimali per la gestione separata dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti nei rispettivi territori. Una nuova gestione che condizionerà anche la situazione di Roma Capitale che, grazie a un emendamento proposto proprio dall’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha introdotto un Egato dedicato al Comune di Roma, “evitando così di continuare a gravare sulle altre comunità del Lazio o delle altre regioni italiane”. Intervistato da Eco dalle città, Valeriani precisa anche che la data ultima per gli affidamenti già disposti dai Comuni dopo l’entrata in vigore di questa legge viene stabilita al 31 dicembre 2027 e difende la scelta dell’inceneritore a Roma, per cui “l’Amministrazione Gualtieri ha il diritto di decidere quali siano gli impianti ritenuti più adeguati per affrontare la pesante crisi dei rifiuti e restituire decoro alla città di Roma”.
Come può influire l’approvazione della legge sull’istituzione degli Egato nella gestione dei rifiuti della Capitale?
La Giunta e il Consiglio regionale hanno sempre sostenuto l’esigenza che la Capitale del Paese e le cinque province del Lazio diventassero autonome nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani, secondo principi di autosufficienza e di prossimità, garantendo un sistema efficiente e sostenibile, evitando così di continuare a gravare sulle altre comunità del Lazio o delle altre regioni italiane. Senza contare l’impatto ambientale e il costo ingente per conferire questi rifiuti nei vari impianti fuori provincia e fuori regione.
Come è stato sempre evidenziato, infatti, le Regioni pianificano e autorizzano, mentre ai Comuni compete la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. E le fragilità del sistema dei rifiuti nel nostro territorio provengono dall’insufficienza impiantistica in diversi quadranti della regione, che poi scaricano questo peso sulle altre comunità del Lazio. E tra le funzioni normative e pianificatorie della Regione rientra anche l’istituzione degli Egato. Questa proposta di legge si compone di 11 articoli e prevede la costituzione, l’attività e l’organizzazione degli Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali, ambiti individuati con l’approvazione del Piano Rifiuti regionale da parte del Consiglio regionale. Gli Ato identificati sono 5 e coincidono con le province del Lazio, ma con un mio emendamento, in condivisione con Roma Capitale, verranno individuati due distinti Ato nell’area metropolitana di Roma: il primo riguardante il Comune di Roma e il secondo tutti gli altri 120 Comuni della provincia di Roma per la gestione separata dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti nei rispettivi territori.
Con l’istituzione degli Egato completiamo il processo di riorganizzazione del sistema di gestione integrata dei rifiuti nel Lazio, superando i limiti e le difficoltà emerse in questi anni per garantire equità, efficienza e sostenibilità ambientale ed economica a questo settore. Non sarà più il singolo Comune ad affidare la gestione dei vari servizi, ma sarà l’Egato a organizzare la gestione integrata e autosufficiente del sistema dei rifiuti all’interno del proprio ambito territoriale ottimale.
Quali prospettive può aprire la non obbligatorietà di affidamento dei servizi alle società in house?
Questi nuovi Enti di governo – ai quali partecipano tutti i Comuni ricadenti nell’Ato di appartenenza – svolgono i compiti individuati agli articoli 4, 5 e 6, con particolare riferimento all’approvazione del Piano d’Ambito; all’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti mediante procedura ad evidenza pubblica ovvero tramite affidamento in house; alla determinazione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani; all’organizzazione di adeguati sistemi di raccolta differenziata e alla promozione delle misure di prevenzione della produzione dei rifiuti urbani; al monitoraggio degli impianti disponibili; alla disciplina dei rapporti tra i soggetti affidatari dei servizi e al controllo della gestione dei servizi; alla stipula degli accordi di programma, intese e convenzioni; alla definizione dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni. In particolare, saranno i nuovi vertiti degli Egato a stabilire tempi e modalità di assegnazione dei servizi di gestione dei rifiuti. Comunque, la data ultima per gli affidamenti già disposti dai Comuni dopo l’entrata in vigore di questa legge viene stabilita al 31 dicembre 2027.
Come si inserisce il riordino degli aspetti gestionali – e quindi l’istituzione degli Egato – con il progetto del termovalorizzatore per la città di Roma?
La strategia normativa e amministrativa della Giunta regionale e della sua maggioranza è stata incentrata sulla riduzione dei rifiuti e sull’economia circolare: dai contenuti del Piano Rifiuti a tutti gli atti conseguenti, dall’introduzione della tariffa puntuale agli investimenti per le isole ecologiche e i centri di compostaggio, fino ai centri per il riuso e all’avvio del nuovo compound di Colleferro, che diventerà il più grande impianto per il recupero materie del Lazio. Continuo a ritenere che i rifiuti siano una risorsa e che la strada maestra sia la riduzione, il recupero, il riciclo e il riuso. Una coerenza che ho mostrato in ogni provvedimento, ogni progetto e ogni iniziativa di mia competenza. Questo non toglie che un buon amministratore debba fare i conti anche con la realtà contingente e prendere quelle decisioni che per troppi anni sono state completamente disattese.
Dal 2019 a oggi la precaria situazione impiantistica di Roma si è ulteriormente aggravata con la riduzione del numero di Tmb disponibili. Un primo incendio ha distrutto l’impianto di trattamento Ama del Salario, mentre il secondo Tmb Ama di Rocca Cencia funziona con una capacità limitata. Recentemente un altro incendio ha messo fuori uso uno dei due Tmb di Malagrotta: in pratica nel giro di pochi anni il fabbisogno impiantistico della città di Roma si è fortemente ridotto senza che la passata amministrazione abbia avviato un solo progetto per rimediare a questo grave deficit. Nessuna risorsa, nessuna proposta, nessuna strategia per dotare la città delle strutture essenziali a garantirne l’efficienza e l’autosufficienza nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti urbani.
Ora la Giunta Gualtieri ha deciso di invertire questa tendenza e di dotare Roma di tutti gli impianti necessari: isole ecologiche, centri per il trattamento dell’umido, nuovi Tmb e un termovalorizzatore di ultima generazione, che verrà realizzato con i poteri straordinari per il Giubileo conferiti al sindaco dal Consiglio dei Ministri. Pertanto l’Amministrazione Gualtieri ha il diritto di decidere quali siano gli impianti ritenuti più adeguati per affrontare la pesante crisi dei rifiuti e restituire decoro alla città di Roma, anche in prossimità dei grandi eventi di rilevanza mondiale che si prepara a ospitare.
Noi ci rendiamo conto molto bene dei nostri provvedimenti: nel corso di questa legislatura abbiamo prima elaborato e approvato il Piano Rifiuti Regionale 2019/2025, mentre recentemente abbiamo completato la riorganizzazione del settore con la legge per la costituzione degli Egato. Abbiamo investito oltre 80 milioni di euro per sostenere i Comuni nella realizzazione di isole ecologiche e centri di compostaggio, che ci ha permesso di aumentare di 20 punti percentuali la raccolta differenziata media del Lazio, passando in pochi anni dal 35 al 55%. Abbiamo promosso la tariffa puntuale, secondo il principio “meno inquini, meno paghi” e abbiamo approvato il Piano Lazio Plastic Free per la riduzione del consumo di plastica monouso e per il recupero della plastica in mare e lungo i fiumi. Abbiamo avviato la bonifica della Valle del Sacco e abbiamo varato il regolamento per la creazione dei centri del riuso. Il tutto gestendo sempre un livello emergenziale pesante, frutto di anni di inadempienze.