Insediata in Piemonte la struttura speciale per aggiornare il Piano Qualità dell’aria

La struttura, spiega la Regione in una nota, è composta "da professionisti con specifiche competenze tecniche nell’ambito della qualità dell’aria e del risparmio energetico" e si avvale, nel ruolo di coordinatore dell’esperienza e della professionalità dell’ingegner Angelo Robotto, attualmente direttore generale dell’Ires, che ha alle spalle una decennale esperienza in ambito ambientale per aver ricoperto il ruolo di Direttore generale di Arpa Piemonte. Il decreto del governo dello scorso 14 settembre assegna alle Regioni del Bacino padano 6 mesi di tempo per rivedere, integrare o potenziare tutte le misure necessarie per redigere un piano aggiornato

La coltre di smog su Torino dalla Mole Antonelliana, la mattina del 10 febbraio 2022 ANSA/JESSICA PASQUALON

Si è insediata ufficialmente oggi, giovedì 28 settembre, alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, la struttura speciale della Regione Piemonte incaricata di aggiornare il piano della qualità dell’aria. Lo rende noto lo stesso ente in una nota.

Il decreto del governo dello scorso 14 settembre assegna alle Regioni del Bacino padano – Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – sei mesi di tempo per rivedere, integrare o potenziare tutte le misure necessarie per redigere un nuovo piano aggiornato rispetto a quello del 2019, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di inquinanti nell’aria così come richiesto dall’Unione Europea.

La struttura speciale, spiega la Regione Piemonte, è composta “da professionisti con specifiche competenze tecniche nell’ambito della qualità dell’aria e del risparmio energetico” e si avvale, nel ruolo di coordinatore dell’esperienza e della professionalità dell’ingegner Angelo Robotto, attualmente direttore generale dell’Ires, che ha alle spalle una decennale esperienza in ambito ambientale per aver ricoperto il ruolo di Direttore generale di Arpa Piemonte.

Della struttura fanno inoltre parte il professor Federico Millo del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, che si occupa di affrontare i temi dell’energia e dello sviluppo sostenibile con l’obiettivo di migliorare le tecnologie energetiche esistenti, il direttore generale dell’Agenzia regionale Protezione Ambientale (Arpa), ingegner Secondo Barbero, i tecnici dottor Davide Tibaldi della Provincia di Asti, ingegner Paolo Platania della Provincia di Alessandria, il dottor Gianmaria Foddanu della Provincia di Biella, dottor Guido Marino della provincia di Cuneo, la dottoressa Valentina Caccioppoli della Provincia di Novara, l’architetto Veronica Platinetti della Provincia di Vercelli, la dottoressa Federica Delvescovo, della provincia del Vco, il dottor Claudio Coffano della Città Metropolitana di Torino, e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio.

“L’indicazione, arrivata dal governo, di aggiornare il piano della qualità dell’aria è per noi particolarmente significativa perché ci consente di studiare e mettere in campo misure di contenimento degli inquinanti che, quando fu approvato il piano, non erano disponibili. In questi anni, le risorse, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, hanno infatti consentito di lavorare sulla riduzione delle emissioni con una serie di provvedimenti, come ad esempio gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici, la rottamazione dei veicoli più inquinanti, la sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico, la promozione della mobilità collettiva e lo sviluppo della mobilità elettrica” dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore all’ambiente Matteo Marnati che è il coordinatore del tavolo permanente e si occuperà “della ricerca delle migliori professionalità tecnico-scientifiche da coinvolgere nei lavori della struttura speciale, a seconda dei vari ambiti di intervento del piano, Energia, Mobilità e Trasporti, Industria, Agricoltura, Rigenerazione urbana e riduzione delle sostanze climalteranti”.

La struttura speciale, infatti, può avvalersi, senza oneri a carico del bilancio regionale, della collaborazione di altre figure, pubbliche o private, sia a livello regionale e locale che a livello nazionale ed europeo.