L’ozono è uno degli inquinanti più preoccupanti per la salute umana in Europa, in particolare nei Paesi del Mediterraneo, come l’Italia, dove le sue concentrazioni sono in costante aumento. Accanto al particolato fine e al biossido di azoto, l’ozono è considerato un inquinante critico. A differenza di altri inquinanti, l’ozono non viene emesso direttamente dalle attività umane, ma si forma principalmente durante l’estate, quando certi inquinanti e la forte insolazione contribuiscono alla sua creazione.
La sua formazione è legata principalmente alla presenza di ossidi di azoto e di composti organici volatili nell’atmosfera, in gran parte derivanti dal traffico veicolare. Tuttavia, a causa della sua modalità di trasformazione nell’atmosfera, le sue concentrazioni tendono a essere più alte nelle aree verdi e in campagna. Questo fenomeno è particolarmente evidente a Torino, dove sono presenti soltanto due stazioni fisse per la misurazione dell’ozono: una nel Parco Di Vittorio, nell’area del Lingotto, e una nei giardini di via Rubino a Mirafiori Nord, entrambe con valori frequentemente superiori ai limiti legali.
Nel luglio scorso, il Comitato Torino Respira, con la collaborazione di numerosi volontari in bicicletta e dell’associazione FIAB Torino Bike Pride, ha avviato un monitoraggio civico, posizionando provette per la misurazione dell’ozono in 50 punti strategici della città, in particolare in parchi e giardini pubblici.
“Si è trattato di un monitoraggio civico sperimentale, perché ad oggi non esistono esperienze simili. I dati che presenteremo dimostrano come le alte concentrazioni di ozono siano diffuse su tutto il territorio cittadino, un fenomeno che, unito alle alte temperature causate dal cambiamento climatico, costituisce un rischio significativo per la salute umana. Il nostro obiettivo, come sempre, è raccogliere informazioni e aumentare la consapevolezza dei cittadini sui pericoli legati alla qualità dell’aria e sulla necessità di politiche ambientali coraggiose per ridurre l’inquinamento, a partire dal disincentivare l’uso dell’auto privata”, ha commentato Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.
Il monitoraggio del Comitato Torino Respira si configura dunque come un passo importante per sensibilizzare la cittadinanza sui rischi sanitari legati all’inquinamento atmosferico e sulla necessità di politiche ambientali più efficaci.