Nella sede padovana di Arpav è installato il primo spettrometro in Italia dedicato a misurare la luminosità del cielo notturno. Tramite l’analisi dello spettro del cielo, lo strumento individua quali sono le sorgenti di luce artificiale utilizzate per l’illuminazione esterna, come led o lampadine a incandescenza, e permette di studiare come queste variano nel tempo.
Lo spettrometro è installato sul tetto della sede dell’Agenzia accanto ad altri strumenti dedicati a misurare l’inquinamento luminoso e inquadra una porzione di cielo sopra Padova, determinando le sorgenti luminose nel raggio di una decina di chilometri, ma il risultato è paragonabile a quello che si potrebbe vedere in un’altra città del Veneto o del nord Italia.
I dati rilevati si integrano a quelli registrati dalla rete di monitoraggio di Arpav che comprende quindici centraline fisse sul territorio del Veneto. Le centraline misurano la luminosità del cielo con un unico parametro, la brillanza, mentre lo spettrometro è in grado di quantificare il peso delle diverse bande spettrali e la qualità del cielo notturno. Permette, in un certo senso, di vedere il “colore” del cielo.
L’Agenzia ha progettato e realizzato questo strumento unico in Italia con la collaborazione del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, nell’ambito dell’Osservatorio regionale sull’inquinamento luminoso a cui partecipano anche associazioni di astrofili del Veneto.
Il tema della luminosità del cielo interessa da anni Arpav. La Regione Veneto è stata infatti la prima in Italia a emanare una legge specifica sull’inquinamento luminoso nel 1997 e aggiornata nel 2009 con la Legge Regionale 7 agosto 2009, n. 17 , recante “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”. Da allora l’Agenzia è impegnata con controlli sul territorio e verifiche su nuovi impianti, attività formativa dei tecnici del settore e divulgativa per scuole e cittadini.
L’obiettivo è diffondere la consapevolezza che la luce può inquinare e che deve essere utilizzata solo quando e dove serve. Inoltre, nella prospettiva di transizione “carbon free”, l’illuminazione notturna dovrebbe essere limitata e ridotta per limitare l’uso di fonti di energia fossili quando fonti di energia pulita non sono pienamente disponibili.
Per saperne di più visita i seguenti link
La scheda con l’attività Arpav sull’inquinamento luminoso
La sezione luminosità del cielo: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/luminosita-del-cielo
Fonte Arpa Veneto