Inquinamento acustico: le statistiche di un nemico pericoloso, ma spesso trascurato

Inquinamento acustico

Quando si parla di inquinamento non si fa riferimento soltanto a quello dell’aria, del suolo, dell’acqua e quant’altro sia abitualmente considerato come inquinamento in senso stretto: esiste, purtroppo, anche una minaccia molto subdola e spesso trascurata, la quale può avere effetti deleteri sulla salute, ovvero l’inquinamento acustico.

Quanto è diffuso l’inquinamento acustico? Ecco alcuni dati

I dati ufficiali riguardanti questo tipo di inquinamento sono decisamente poco confortanti, a cominciare da quelli recentemente pubblicati da EEA, European Environment Agency, secondo cui i cittadini europei esposti costantemente a significativi rumori del traffico stradale sarebbero 113 milioni.

Non va meglio per quel che riguarda altre fonti di inquinamento acustico: i cittadini esposti a rumori ferroviari sarebbero infatti 22 milioni, 4 quelli esposti a rumori aerei e 1 esposto al rumore prodotto da industrie.

In Italia, invece, l’Istat ha conteggiato nell’anno 2021 ben 2.000 esposti per inquinamento acustico, ovvero, indicativamente, 12,8 ogni 100.000 abitanti.

È fuori ogni dubbio, dunque, il fatto che questo problema sia molto comune.

Gli italiani sottovalutano questa minaccia, a rilevarlo è l’Istat

Come si stava accennando, l’inquinamento acustico è un problema che assai spesso viene sottovalutato, con ogni probabilità perché solo in rari casi i suoi effetti negativi sulla salute vengono ricollegati a tale causa, dal momento che essi tendono a manifestarsi solo nel lungo periodo.

È emblematica, da questo punto di vista, una recente statistica di Istat, ovvero uno studio relativo all’anno 2022 in cui è stato chiesto, ad un campione di cittadini italiani, quali fossero i problemi ambientali percepiti come maggiormente preoccupanti.

L’inquinamento acustico è stato citato appena dal 12,1% degli intervistati, una percentuale molto distante rispetto a quella dei cambiamenti climatici, menzionati nel 56,7% dei casi, quella dell’inquinamento dell’aria, con il 50,2%, e quella delle attività di produzione e smaltimento, con il 40%.

Eppure, come vedremo a breve, gli effetti dell’inquinamento acustico sono tutt’altro che lievi.

Difendersi dall’inquinamento acustico è assolutamente possibile

Un errore che tantissimi cittadini commettono è quello di ritenere che l’inquinamento acustico sia impossibile da contrastare, se non con cambiamenti radicali quali trasferirsi in tutt’altra zona; non è assolutamente così, perché gli strumenti per proteggersi dall’inquinamento acustico ci sono eccome.

Premesso che in tantissime circostanze è possibile tutelarsi dal punto di vista legale, si pensi ad esempio a locali che operano non rispettando le ordinanze comunali, eventi rumorosi non autorizzati, schiamazzi notturni e tanti altri casi ancora, è possibile migliorare notevolmente il comfort acustico della propria casa a fronte di spese più che accessibili.

In che modo? Anzitutto, va sottolineato che quasi sempre i rumori esterni si insinuano all’interno attraverso i serramenti, di conseguenza, nella grande maggioranza dei casi, è sufficiente installare dei serramenti isolanti per annullare qualsiasi rumore.

Ovviamente, è indispensabile far ricorso a dei modelli che presentino caratteristiche specifiche: in Italia non mancano i brand specializzati in finestre e portefinestre isolanti, come l’azienda di Genova tigulliodesign.it, che vanta anche sedi in altre città.

Nel caso in cui si dovesse necessitare di una protezione ancora maggiore, oppure qualora la fonte di inquinamento acustico fosse ben circoscritta (ad esempio, laddove provenga dal piano inferiore) si può pensare di fare installare dei pannelli isolanti.

Tali pannelli sono applicabili ovunque: sulle pareti laterali, sul pavimento o sul soffitto, e possono modificare radicalmente il comfort acustico di un’abitazione.

Può bastare davvero poco, dunque, per recuperare il comfort, e di conseguenza anche il benessere, che una casa perfettamente silenziosa sa garantire

Gli effetti negativi dell’inquinamento acustico: le stime di EEA

Come detto, gli effetti negativi dell’esposizione prolungata all’inquinamento acustico possono essere davvero importanti.

Anche da questo punto di vista EEA, European Environment Agency, si è sbilanciata in delle stime, le quali non possono che preoccupare.

Secondo tale agenzia europea, infatti, ogni anno nel continente sarebbero ben 22 milioni i cittadini ad avvertire una sensazione di forte fastidio dovuta ad inquinamento acustico, 6,5 milioni, invece, avrebbero per lo stesso motivo dei disturbi del sonno.

Non mancano dei dati di particolare gravità: secondo EEA, infatti, ogni anno 48.000 persone svilupperebbero delle cardiopatie proprio per via dell’inquinamento acustico, 12.500 bambini vedrebbero compromesso il loro regolare sviluppo cognitivo e 12.000 persone andrebbero incontro ad una mortalità prematura.

Perché, dunque, rinunciare a fronteggiare questa minaccia?