In una presa di posizione congiunta, ASSOAMBIENTE, insieme alle principali associazioni europee del settore della gestione rifiuti (FNADE/Francia, ASELIP/Spagna, VOEB/Austria), ha espresso forte dissenso riguardo all’adeguatezza del sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione Europea (EU ETS) per promuovere la riduzione delle emissioni di CO2 negli inceneritori e, più in generale, nel settore dei rifiuti.
La decisione della Commissione Europea di avviare uno studio per valutare l’inclusione dell’incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema ETS ha suscitato preoccupazioni. Il documento congiunto evidenzia che nei Paesi in cui tale sistema è già in vigore, non si registra una effettiva riduzione delle emissioni di CO2, né un aumento del riciclo.
Le ragioni di questa inadeguatezza sono molteplici: il settore dei rifiuti richiede prevedibilità dei costi per le autorità locali e i cittadini, incompatibile con la volatilità del prezzo della CO2 nel sistema ETS; l’inclusione dell’incenerimento RU nel sistema ETS potrebbe favorire trattamenti meno virtuosi dei rifiuti; le entrate derivanti dalla gestione dei rifiuti dovrebbero rimanere a livello nazionale per sostenere misure più efficaci di riduzione delle emissioni di carbonio.
Il documento sottolinea, inoltre, l’eccessivo costo del sistema ETS, che ricadrebbe sui cittadini, a fronte di riduzioni di emissioni limitate. Si mette in guardia anche sul probabile aumento delle emissioni legate al trasporto dei rifiuti verso gli impianti esistenti e verso trattamenti meno virtuosi, in contrasto con i principi della Direttiva quadro europea sui rifiuti.
Si ricorda che l’utilizzo di rifiuti non riciclabili come combustibile consente la valorizzazione energetica, riducendo il conferimento in discarica e le relative emissioni.
Il documento congiunto, attualmente sottoscritto da quattro associazioni, è aperto a nuove adesioni da parte di altre realtà europee.