Inceneritore Roma, Unindustria appoggia l’impianto ma le associazioni non arretrano: indetta assemblea urgente

Dopo il nuovo sostegno dichiarato da Unindustria all'inceneritore di Roma, le associazioni ribadiscono il loro fermo no al progetto. Appresa la notizia, le associazioni che fanno capo alla Rete Tutela Roma Sud hanno indetto un'assemblea urgente per: "Approfondire il problema e preparare insieme le osservazioni da presentare nella valutazione di impatto ambientale". Per i cittadini, la Confederazione non ha preso in considerazione le ricadute in termini di congestione e impatto sulla salute che potrà avere sui lavoratori e i residenti del territorio

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Lo scorso 28 novembre, durante il Consiglio Generale di Unindustria a cui è stato inviato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, parlando di trasformazione urbana, sostenibilità e rilancio industriale con focus specifico sull’inceneritore di Santa Palomba, la Confederazione ha ribadito il suo appoggio all’impianto.

“Il cantiere partirà a marzo 2025. Unindustria ha sempre sostenuto il Progetto per la costruzione di un Termovalorizzatore perché rappresenta una risposta ad anni di incertezze e crisi sulla gestione e sulla chiusura del ciclo dei rifiuti della Capitale. Questa infrastruttura, infatti, non solo rappresenterà un passo verso una gestione più efficiente, ma ridurrà l’impatto ambientale dell’intero ciclo dei rifiuti di Roma con emissioni 80 volte inferiori rispetto a quello che avveniva con il ricorso alla discarica e con un impatto ambientale paragonabile a quello di una strada trafficata”, si legge in una nota della Confederazione.

“Siamo convinti – continua – che il termovalorizzatore, inoltre, possa rappresentare un’occasione e un volano per l’Area di Santa Palomba che è uno dei motori del PIL regionale in cui si produce quasi il 9% del valore aggiunto industriale dell’intero Lazio ma che, con una giusta pianificazione e investimenti mirati in infrastrutture, fisiche e digitali, può diventare un modello di polo industriale avanzato e sostenibile, ancora più attrattivo e in grado di valorizzare le eccellenze produttive già presenti, come il farmaceutico, e sfruttare a pieno le sue potenzialità, ad esempio sul fronte della logistica. Sulla spinta e con le ricadute positive del Termovalorizzatore, siamo sicuri possa partire un’importante operazione di riqualificazione e rigenerazione del quadrante a vantaggio della vivibilità dei cittadini e dei lavoratori e della competitività delle aziende, che veda coinvolti tutti i livelli istituzionali. Su questa strada Unindustria certamente non farà mai mancare il suo sostegno al Sindaco Gualtieri”.

Appresa la notizia, le associazioni che fanno capo alla Rete Tutela Roma Sud hanno indetto un’assemblea urgente nella giornata del 30 novembre per: “Approfondire il problema e preparare insieme le osservazioni da presentare nella valutazione di impatto ambientale”.

I capitani di Unindustria hanno sostenuto il progetto del termovalorizzatore di Roberto Gualtieri, incuranti delle ricadute in termini di congestione e impatto sulla salute che potrà avere sui lavoratori e i residenti del territorio“, spiega la Rete.

“Mentre negli altri Paesi gli inceneritori falliscono, noi ne costruiamo di nuovi, garantendogli il profitto con soldi pubblici, cioè nostri. Come riporta The Guardian, nel Regno Unito due inceneritori chiuderanno perché hanno guadagnato meno del previsto dalla produzione di energia elettrica. Roberto Gualtieri ha garantito invece quantità e prezzo dell’energia con la TARI dei romani, cioè quel deficit a Roma lo pagheranno i cittadini per 33 anni”, conclude la Rete.