Come riporta Rete Tutela Roma Sud, associazione che ormai da due anni si batte contro la realizzazione dell’inceneritore voluto dalla Giunta capitolina, a breve dovrebbe tenersi la discussione di una mozione sul trasporto dei rifiuti via treno a Santa Palomba, luogo dove è stato deciso di realizzare l’impianto.
“Si tratta di una soluzione più volte annunciata da Gualtieri, ma assente nel progetto messo a bando – spiega la Rete -. I cittadini hanno il diritto di sapere dove i rifiuti verrebbero caricati sui treni e il costo del trasporto. Segnaliamo ai consiglieri firmatari l’incongruenza sulla presunta economicità del trasporto ferroviario, per il quale l’incidenza dei costi fissi della manovra e di preparazione del treno è elevata, e può essere ammortizzata solo su distanze superiori ai 200/300 km, non percorrendo i pochi km che separano Roma e S. Palomba”.
La mozione
Queste premesse della Rete si basano sul testo originale della mozione n. 150/2023 di cui è entrata in possesso, che riporta come “la decisione di utilizzare il trasporto ferroviario dei rifiuti è certamente positiva per i benefici ottenibili, ambientali e logistici. Dalla riduzione delle emissioni di CO2 al minor traffico delle merci su strada, il minor costo del trasporto ferroviario (circa 20 euro su ferro rispetto a 48 euro su gomma). Questo soprattutto per i trasporti interni tra i bacini di raccolta delle materie prime seconde e gli impianti di riciclo esistenti, come il caso delle cartiere; trasferire i rifiuti utilizzando la rete ferroviaria, dando vita ad un sistema di trasporto integrato strada-rotaia in grado di dimezzare i costi e garantire una maggiore sostenibilità ambientale è una modalità già sperimentata positivamente in alcuni Paesi del Nord Europa come Svizzera, Olanda, Danimarca e Germania; l’Assemblea Capitolina impegna il sindaco e gli assessori a valutare l’utilizzo di infrastrutture su ferro per il trasporto dei rifiuti urbani destinati all’incenerimento presso il termovalorizzatore di prossima costruzione all’interno del perimetro di Roma Capitale“.
I dubbi di Rete Tutela Roma Sud
La Rete Tutela Roma Sud però ha molti dubbi sulla bontà di questa ipotesi, non per l’idea in sé di utilizzare il trasporto su rotaia quanto per i costi: “Esiste ampia letteratura che certifica il maggior costo del trasporto ferroviario per distanze sotto i 300 km rispetto all’autotrasporto. Addirittura la tariffa di alcune imprese ferroviarie è calcolata su un chilometraggio minimo, ad esempio quella di Mercitalia è 100 km. Noi siamo assolutamente favorevoli al trasporto su ferro in generale, ma è inaccettabile che non si dica quanto costi, dove verranno caricati i rifiuti e chi pagherà la realizzazione del raccordo ferroviario a S. Palomba, che per legge deve essere a carico del raccordato. Se non si facesse il raccordo sarebbe assurdo, perché dovrebbero essere ricaricati su altri camion e percorrere l’ultimo tratto di Ardeatina. Altro aspetto da valutare riguarda i Comuni attraversati dalla ferrovia, che sono Ardea e Pomezia, non Roma”, dice ad Eco dalle Città Rete Tutela Roma Sud.