Inceneritore Roma, presentata un’interrogazione alla Commissione Ue: “Danno agli obiettivi ambientali?”

I parlamentari europei Dario Tamburrano e Ignazio Marino, insieme ad altri colleghi, hanno presentato un'interrogazione prioritaria alla Commissione Europea riguardo la costruzione del mega inceneritore da 600.000 tonnellate a Santa Palomba. L'iniziativa è stata accolta positivamente dalla Rete Tutela Roma Sud, che si oppone all'opera. L'interrogazione richiama l'attenzione sull'articolo 17 del regolamento UE 2020/852, che classifica l'incenerimento dei rifiuti come attività dannosa per l'economia circolare, minando gli obiettivi ambientali dell'Unione Europea

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Lo scorso 30 luglio, i parlamentari europei che hanno firmato il Patto per l’Economia Circolare Dario Tamburrano e Ignazio Marino, insieme ai parlamentari Danilo Della Valle, Mario Furore, Carolina Morace, Benedetta Scuderi, Gaetano Pedulla’, Valentina Palmisano e Pasquale Tridico hanno presentato un’interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea sul mega inceneritore da 600.000 tonnellate che la giunta Gualtieri ha in programma di costruire a Santa Palomba.

Un primo passo a difesa dell’interesse pubblico e di Roma”, ha commentato Rete Tutela Roma Sud che da anni ormai si batte contro l’opera.

“In Italia è prossimo all’avvio l’iter autorizzativo del maxi-inceneritore di Santa Palomba (Municipio 9, Roma Capitale), con una capacità di 600 000 tonnellate annue di rifiuti urbani”, si legge sull’interrogazione pubblicata sul sito del Parlamento Europeo.

“Il regolamento (UE) 2020/852, all’articolo 17 inserisce in modo netto l’incenerimento rifiuti (salvo i pericolosi non riciclabili) fra le attività economiche che causano “danno significativo agli obiettivi ambientali” dell’UE. Secondo il regolamento, il “significativo danno ambientale” riguarda l’economia circolare. Nel considerando 27 del regolamento si legge: “L’obiettivo ambientale della transizione verso un’economia circolare dovrebbe essere interpretato in conformità del pertinente diritto dell’Unione in materia di economia circolare, rifiuti”.
Anche se l’attuale legislazione UE , in conformità della quale va interpretata la definizione dell’incenerimento come dannoso, ammette in qualche misura l’incenerimento, si deduce tuttavia che secondo il regolamento (UE) 2020/852 è la realizzazione di ulteriori, grandi capacità aggiuntive di incenerimento a minare gli attuali obiettivi di transizione verso un’economia circolare”, continua l’interrogazione.

“Ciò premesso – conclude il testo dell’interrogazione – può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

  • 1.Costruire un nuovo grande impianto di incenerimento di rifiuti urbani causa un danno significativo agli obiettivi ambientali dell’UE?
  • 2.Se sì, come intende procedere per impedire che venga realizzato un nuovo, grande impianto di incenerimento?
  • 3.Intende proporre ulteriori restrizioni normative a livello UE per eliminare completamente l’incenerimento dalla gerarchia dei rifiuti, e se sì, quando?”