Le associazioni che aderiscono alla Rete Tutela Roma Sud hanno scritto una lettera al neo assessore alla Cultura di Roma Massimiliano Smeriglio, chiedendogli il sostegno nel promuovere l’economia circolare e il dibattito pubblico circa l’inceneritore di Santa Palomba.
Di seguito il testo reso noto dalla Rete:
Gentile Assessore Massimiliano Smeriglio,
durante la campagna elettorale per le europee abbiamo accolto con soddisfazione la sua sottoscrizione del Patto per l’Economia Circolare, che in estrema sintesi prevede i seguenti punti:
Eliminare forme di sussidio indiretto come l’esonero dal Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading System – EU ETS) di cui godono gli inceneritori con recupero di energia;
Introdurre una moratoria e progressiva dismissione per gli impianti di incenerimento con recupero energetico;
Contrastare il greenwashing che vuole far passare come necessari e ambientalmente sostenibili, impianti come i termovalorizzatori, che non sono finanziabili con fondi europei perché producono un danno significativo all’ambiente.
Siamo certi della sua sincera adesione al Patto per l’Economia Circolare, coerentemente con il programma elettorale della coalizione di centrosinistra per Roma, come rivendicato a più riprese anche da esponenti della sua stessa parte politica, che ricoprono incarichi istituzionali in Regione, Campidoglio e nei Municipi.
Anche all’interno del Partito Democratico c’è stato un confronto serrato su alcune scelte del Commissario del Governo per il Giubileo, che hanno portato alla cancellazione dell’impianto per le terre di spazzamento nel III municipio.
Le chiediamo, con l’intento di scegliere il meglio per Roma, di sostenere l’apertura di un dibattito pubblico sul termovalorizzatore, come richiesto dai Consigli comunali della Città Metropolitana meridionale.
Come abbiamo detto pubblicamente alla segretaria del PD, Elly Schlein, riteniamo che in gioco ci sia la credibilità del centrosinistra. Ci appelliamo alla sua sensibilità per le periferie, la partecipazione, le realtà di base e i corpi intermedi, affinché non restino meri slogan ipocriti.