Inceneritore Roma: associazioni chiedono ad ANAC di valutare urgenza dell’opera e deroga al Codice appalti

Invitalia, su nomina del commissario straordinario e sindaco Gualtieri, è stata chiamata a gestire la gara dell’inceneritore di Santa Palomba voluto dall'amministrazione capitolina. A tal proposito, Rete Tutela Roma Sud ha sollevato dubbi sull’uso della deroga per urgenza dell'impianto, prevista dal Codice Appalti, chiedendo maggiore trasparenza sul processo. Infatti, secondo la normativa europea, in caso di progetti soprasoglia è d'obbligo una gara pubblica. Per questo, le associazioni hanno interpellato ANAC per valutare se l’urgenza invocata sia compatibile con la normativa europea sugli appalti

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Nei mesi scorsi, per la realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba, un’ordinanza del commissario straordinario del Giubileo e sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha nominato Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) come: “Centrale di Committenza per l’affidamento delle attività di verifica sia del progetto di fattibilità tecnico-economica, sia del successivo progetto esecutivo mediante procedura negoziata, invitando 5 operatori economici accreditati”. Ciò significa che Invitalia è stata autorizzata a gestire la gara d’appalto dell’impianto per conto dell’amministrazione pubblica.

Come spiega la stessa ordinanza, il motivo della nomina di Invitalia è: “Assicurare nei tempi previsti dal cronoprogramma del progetto, la realizzazione dell’intervento e del connesso interesse pubblico, relativo al raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica di Roma Capitale e della prossimità territoriale nel trattamento dei rifiuti”.

Riportando la Rete Tutela Roma Sud, che ormai da anni lotta per bloccare la realizzazione dell’inceneritore dalla portata di 600.000 tonnellate di rifiuti, il commissario e sindaco Gualtieri avrebbe: “Aggirato la normativa europea, in questo caso quella sugli appalti, che per gli appalti di servizi soprasoglia prevede l’obbligo di gara”.

“Secondo lart. 76 comma 2 lettera “c” del Codice appalti infatti consente di derogare nella misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dalla stazione appaltante, i termini per le procedure aperte o per le procedure ristrette o per le procedure competitive con negoziazione non possono essere rispettati; le circostanze invocate per giustificare l’estrema urgenza non devono essere in alcun caso imputabili alle stazioni appaltanti”, continua la Rete.

Difficile – spiega la nota – ravvedere l’estrema urgenza in un impianto industriale privato che, nonostante tutte le forzature alle norme, non sarà realizzato prima del 2028. Ravvediamo invece il rischio che nella procedura negoziata a inviti siano state invitate solo aziende compiacenti, pronte ad avallare le scelte progettuali del committente, vanificando il senso della verifica tecnica. Infatti la procedura prescelta consente al committente di scegliere i partecipanti. D’altronde la fiducia verso questa amministrazione, anche alla luce delle recenti indagini sulla corruzione negli appalti per il Giubileo, è irrimediabilmente compromessa”.

L’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) sarà chiamata a valutare se un evento programmato da otto secoli possa considerarsi “imprevedibile”, come segnalato dal Comitato No Inceneritore”, conclude Rete Tutela Roma Sud.