Inceneritore Roma, il 18 dicembre le associazioni presentano un appello mondiale ai cittadini

Riceviamo e condividiamo il comunicato stampa di Zero Waste Italy che dopo il successo dell’incontro del 2 ottobre a Roma, ha lanciato un nuovo evento contro-informativo sull’inceneritore e a favore dell’economia circolare. Mercoledì 18 dicembre, presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, verrà presentata una lettera aperta firmata da oltre 100 esperti e attivisti di 52 Paesi, che mettono in guardia dai rischi economici e ambientali legati al progetto. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Zero Waste Italy

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Dopo il successo dell’incontro dello scorso 2 ottobre a Roma, caratterizzato da una forte partecipazione delle istituzioni e dei cittadini, Zero Waste Italy, insieme ad associazioni e comitati impegnati contro l’inceneritore e per un’economia circolare, presenta ufficialmente una lettera aperta ai cittadini romani e rilancia un appello mondiale.

L’evento si terrà mercoledì 18 dicembre, dalle ore 11:00 alle 13:00, presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio a Roma. (Diretta Streaming sul Canale Youtube di Zero Waste Italy)

Una Lettera dal Mondo per Roma

Oltre 100 autorevoli esperti e attivisti di 52 Paesi – dall’Argentina al Giappone, dagli Stati Uniti al Senegal – hanno sottoscritto un accorato appello rivolto ai cittadini di Roma (testo a seguire), mettendoli in guardia dai gravi rischi economici e ambientali legati alla realizzazione di un inceneritore da 600.000 tonnellate annue.

I pericoli dell’inceneritore

La lettera denuncia:

  • Conferisci o paga: Per 33 anni, i cittadini romani sarebbero costretti a pagare più di 200 euro a tonnellata, indipendentemente dalla quantità di rifiuti inceneriti.
  • Costi elevatissimi: L’inceneritore rilascia diossine, nanoparticelle e metalli pesanti che rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica e l’ambiente.
  • Un freno all’Economia Circolare: L’inceneritore contrasta con la transizione da un’economia lineare a una circolare. Roma dovrebbe seguire l’esempio virtuoso di circa 2.000 comuni italiani, che hanno ridotto i rifiuti fino al 90%, e di Milano, che ha dimostrato come la frazione organica possa essere gestita in modo sicuro ed economico.

Un Progetto Ingiusto e Insostenibile

Gli esperti sottolineano come l’inceneritore, pianificato a 20 km da Roma, vicino ad Albano Laziale, rappresenti una vergognosa ingiustizia ambientale ai danni delle comunità locali, considerate “sacrificabili”. Inoltre, il sindaco Gualtieri avrebbe giustificato il progetto con la previsione di un aumento dei rifiuti durante il Giubileo del 2025, nonostante l’inceneritore non possa essere completato entro tale data.

Un Appello alla Città Eterna

Zero Waste Italy e i firmatari della lettera chiedono ai cittadini di Roma di opporsi fermamente al progetto e di sostenere alternative sostenibili per il futuro della città. “Non permettete che Roma, culla della storia e della bellezza, diventi un simbolo di arretratezza ambientale. Dio ricicla, il diavolo brucia.”

Traduzione del contenuto della lettera aperta ai cittadini romani

Noi facciamo appello ai cittadini romani per fermare il progetto di inceneritore proposto dal sindaco Roberto Gualtieri, che intende costruire un impianto volto a bruciare i rifiuti solidi urbani di Roma enormemente costoso, non sicuro e insostenibile.

Nel ventunesimo secolo noi dovremmo spegnere i vecchi inceneritori, non costruirne di nuovi.

Questo problema è estremamente urgente. Le autorità pubbliche di Roma stanno per firmare un accordo disastroso “o conferisci incenerendo o paghi”, impegnando i romani che pagano la bolletta rifiuti a pagare più di 200 euro a tonnellata per le 600.000 tonnellate che saranno bruciare ogni anno per i prossimi 33 anni. Da notare che la cifra di 200 euro per tonnellata include la sanzione che Roma dovrà pagare all’Europa per le emissioni di anidride carbonica derivanti dall’incenerimento, che andrebbe a sommarsi ai costi derivanti dagli investimenti e dai costi di gestione.
“Conferisci o paga” significa che i contribuenti romani dovranno pagare quella tassa indipendentemente dal fatto che conferiscono le 600.000 tonnellate previste per ogni anno. Questa rappresenta una trappola economica dalla quale sarà impossibile sfuggire (nei prossimi 33 anni).

Questa tipologia di contratto ha fatto sì che negli Stati Uniti sia stato impossibile costruire inceneritori per bruciare rifiuti. Quelli che lo hanno fatto hanno dovuto importare rifiuti anche pericolosi per far fronte agli enormi costi di investimento e di gestione.

E per che cosa? Questa non è una soluzione sicura né sostenibile per la gestione dei rifiuti a Roma. L’incenerimento dei rifiuti si scontra con la necessità di spostarsi da un’economia “lineare” ad una Economia Circolare. Zero Waste Italy è riuscita a guidare questo sforzo a livello internazionale. Circa duemila comuni italiani hanno ridotto i loro rifiuti dell’80% ed alcuni del 90%. Roma dovrebbe supportare questi sforzi, non contrastarli! Oltre la metà dei rifiuti di Roma è biodegradabile e Milano ha dimostrato che tale scarto può essere raccolto per essere trattato biologicamente, in modo sicuro ed efficiente, con costi che rappresentano appena una parte dei costi necessari per realizzare l’inceneritore.

L’incenerimento comporta una minaccia per la salute pubblica, in quanto esso è correlato all’emissione di diossine e di altri sottoprodotti da esse derivanti, che sono estremamente tossici e altamente persistenti sia nel corpo umano che nell’ambiente.

Inoltre, queste sostanze, così come i metalli pesanti, come il piombo, si concentrano sulla superficie di miliardi di minuscole particelle chiamate nanoparticelle (inferiori ad un micron di diametro). Sebbene queste particelle non siano normativamente regolate e difficili da catturare, esse penetrano le membrane polmonari e raggiungono ogni tessuto del corpo. Questi pericoli sono stati completamente nascosti ai cittadini di Roma, in quanto l’inceneritore non è stato pianificato nel centro di Roma, ma a circa 20 chilometri, vicino ad Albano (e ai Castelli Romani). I cittadini di Albano non vogliono questo inceneritore, ma coloro che supportano questo progetto li considerano “sacrificabili”.

Questa è una vergognosa ingiustizia ambientale. Per giustificare l’inceneritore, il sindaco ha utilizzato il fatto che il prossimo anno Roma ospiterà milioni di pellegrini cattolici, che si prevede produrranno circa 150.000 tonnellate di rifiuti ulteriori rispetto a quelle già prodotte annualmente da Roma. Ma l’inceneritore non sarà realizzato in tempo per questo scopo. Nonostante ciò non crediamo che i pellegrini vorrebbero essere strumentalizzati come una scusa per tale vergognoso progetto. SI spera che i pellegrini ricorderanno a Roma che “Dio Ricicla, il Diavolo brucia!”

Crediamo che questo progetto priverà i vostri ragazzi della speranza di vivere in una città dal futuro sostenibile. Non ha importanza quali problemi state affrontando, sarà molto peggio se toglierete ai vostri figli la speranza. Per favore non permettete al vostro sindaco di realizzare questo inceneritore. Per favore non offuscate l’immagine della vostra bella e storica città.