Dopo le due giornate di dibattito sull’inceneritore di Roma del 2 e del 3 ottobre, organizzate da Zero Waste Italy con associazioni e comitati del territorio in occasione della visita in Italia di Paul Connett, professore emerito alla St. Lawrence University New York e fondatore di Zero Waste, in una nota Rete Tutela Roma Sud ha così commentato:
“Doppio appuntamento con sale piene presso la sede del Parlamento Europeo in via IV Novembre e a Garbatella presso Millepiani, per un confronto serrato sull’inceneritore e sul ciclo dei rifiuti, con il Giubileo alle porte e i poteri speciali sprecati per imporre un impianto privato, senza migliorare la raccolta differenziata. Interessante la correlazione tra inquinamento e corruzione, evidenziata da Paul Connet, professore di chimica e tossicologia alla St. Lawrence University e fondatore di Zero Waste Europe, che conferma la percezione che abbiamo in Italia sulle cause di tanti disastri ambientali, provocati anche da inceneritori”.
“È evidente infatti che realizzare impianti moderni di recupero materia presenti molti più vantaggi per la collettività, in termini ambientali ed economici, ma chi influenza il potere non possiede i brevetti necessari e preferisce garantirsi una rendita imponendo un monopolio tecnologico obsoleto per i prossimi 33 anni. Il prezzo più alto di questa scelta lo pagheranno i nostri figli e nipoti. Basterebbe questo per bocciare la proposta dell’inceneritore”, continua la Rete.
“Abbiamo raccontato come a Roma intendono far lievitare il costo dello smaltimento dei rifiuti attraverso un arbitrario recupero dell’inflazione a partire dal 2022, pari a un incremento del 17% e come abbiano trasferito il rischio di impresa legato alle fluttuazioni del prezzo dell’energia, prevedendo un ulteriore incremento del costo di smaltimento qualora il prezzo per megawattora sarà inferiore a una stima di 120 euro, a fronte di un valore attuale di circa 80 euro.
Abbiamo dimostrato le fake news della propaganda targata Acea-Gualtieri sulla cattura delle emissioni di CO2, pari ad appena lo 0,1% di quelle prodotte, a fronte di una spesa di 40 mln di euro.
Abbiamo denunciato le indebite pressioni della lobby degli inceneritori per far inserire l’incenerimento senza pre-trattamento nel Programma Nazionale di Gestione Rifiuti, escludendo altre tecnologie. Adesso stanno facendo pressione a livello europeo per mantenere il sussidio che li esonera dal sistema ETS.
Abbiamo rilanciato la proposta di una moratoria nazionale sugli inceneritori, da condividere con tutti i territori che convivono loro malgrado con tali impianti”, conclude Rete Tutela Roma Sud.