Le associazioni della Rete Tutela Roma Sud hanno fatto sapere tramite un comunicato di aver avuto un incontro con l’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio Fabrizio Ghera. Il punto cardine è stato “la preoccupazione dei cittadini per i rischi sanitari e per il degrado in cui versa la città di Roma. In particolare, è stata evidenziata l’inadeguatezza del piano rifiuti proposto dal commissario straordinario, che non prevede azioni capaci di migliorare nel breve termine la raccolta differenziata, in quanto è incentrato sull’incenerimento, nonostante sia al penultimo posto tra le opzioni della gerarchia europea dei rifiuti, dopo la riduzione, il riuso e il riciclo”.
“Il Lazio, purtroppo, a causa della pessima qualità della raccolta differenziata nella città di Roma, è ultimo in Italia nella classifica del riciclo“, continua la Rete che in merito all’incontro aggiunge:
“Il confronto con l’assessore e il suo staff è stato franco e costruttivo, soprattutto nel richiedere alla Regione un ruolo attivo, affinché siano valutate anche soluzioni alternative in grado di migliorare la dotazione impiantistica della Capitale in tempo utile per il Giubileo, migliorando notevolmente il sistema di raccolta per avviare a riciclo almeno il 65% dei materiali di scarto entro il 2024. La Rete Tutela Roma Sud ha chiesto all’Assessore di svolgere un ruolo di garante per tutto il territorio regionale, pretendendo dalla struttura commissariale maggiore trasparenza e l’indizione di un dibattito pubblico sul progetto. I cittadini hanno, infatti, il diritto di ricevere informazioni dettagliate sulle emissioni annue, le fonti idriche utilizzate, l’individuazione della discarica di servizio e le modalità di trasporto. I cittadini, ad esempio, hanno diritto di sapere preventivamente se i mezzi AMA convergeranno quotidianamente nel quartiere Nuovo Salario per caricare i treni diretti a S. Palomba o in un altro quadrante della Città”.
La Rete Tutela Roma Sud, poi, ha fatto sapere di aver: “presentato una richiesta di accesso agli atti, finalizzata ad approfondire come sia stato possibile individuare un terreno, che sulla base della mappa delle aree idonee della Città Metropolitana, non consentiva la realizzazione di questo tipo di impianti fino alla modifica intervenuta a novembre 2022, quindi successivamente all’acquisto”.
Nella figura precedente diramata dalla Rete: “sono riportati gli estratti della mappa approvata dalla Città Metropolitana nel 2021 (sx) e nel 2022 (dx). Quelle evidenziate in rosso sono le aree inidonee. La mappa di sx è stata approvata con Determinazione Dirigenziale CM R.U. 2449 del 14/07/2021 che considerava non idonea l’area di S. Palomba. Successivamente all’acquisto del terreno da parte di AMA, la mappa è stata aggiornata con Determinazione Dirigenziale CM R.U. 3355 del 18/11/2022”.
“Il piano rifiuti del Commissario Gualtieri non tiene nemmeno conto del regolamento europeo in via di definizione, che prevede una progressiva riduzione degli imballaggi, del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035, del 15% entro il 2040. Così come non considera i maggiori costi previsti dall’inserimento dei termovalorizzatori nel sistema ETS a partire dal 2028, quando dovranno pagare per le emissioni di CO2 prodotte.
Le associazioni e i comitati denunciano da tempo l’insostenibilità economica e ambientale del Piano Rifiuti di Roma Capitale e il 5 luglio si terrà la prima udienza presso il tribunale amministrativo, per valutare la legittimità del procedimento”, ha concluso Rete Tutela Roma Sud.