Non si ferma a Verona la protesta contro la possibile riattivazione dell’inceneritore di Ca’ del Bue. Dopo il sit-in del 13 febbraio fuori dalla Circoscrizione 7, il comitato Verona Salute lancia un presidio per lunedì 19 febbraio davanti all’Auditorium Verdi della Fiera in viale del Lavoro 8. “A Verona la centralina del Giarol Grande nel 2023 ha sforato per ben 59 volte il limite per le PM10. – dice il comitato – Verona per il rispetto dei limiti della nuova direttiva sull’inquinamento atmosferico per restare nei limiti entro il 2030, dovrebbe ridurre le PM 10 del 38% le PM 2,5 del 44% e gli ossidi di azoto del 7%. Quindi pensare di bruciare 35 mila tonnellate di fanghi essicati è contrario ad ogni logica se non a quella del mero profitto”.
Ecco il comunicato completo:
Abbiamo sentito le dichiarazioni del presidente di Agsm Federico Testa relativamente alla sospensione del progetto per la riattivazione dell’ inceneritore di Ca’ del Bue sottoposto a procedura di VIA (vautazione di impatto ambientale) e siamo molto preoccupati.
La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa. La concentrazione di particolato atmosferico PM 2,5 è in alcune città addirittura 4 volte al di sopra dei limiti indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pari a 5 microgrammi per metro cubo (µg/m3). Il rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente riporta che nel 2021 l’esposizione al particolato fine, associato a malattie respiratorie e cardiovascolari, ha causato 46.790 morti in Italia.
Solo questo dovrebbe far desistere dall’ accensione di un inceneritore che immetterà in atmosfera 33 mila metri cubi di fumi all’ ora.
A Verona la centralina del Giarol Grande nel 2023 ha sforato per ben 59 volte il limite per le PM10. Verona per il rispetto dei limiti della nuova direttiva sull’inquinamento atmosferico per restare nei limiti entro il 2030, dovrebbe ridurre le PM 10 del 38% le PM 2,5 del 44% e gli ossidi di azoto del 7%.
Quindi pensare di bruciare 35 mila tonnellate di fanghi essicati è contrario ad ogni logica se non a quella del mero profitto.
E per finire il presidente di Agsm ha dichiarato che con l’ incenerimento dei fanghi essiccati dovrebbero essere distrutti anche i PFAS eventualmente presenti.
Siccome sta parlando della salute di tutti i cittadini veronesi (piazza Bra è a meno di 7 km dalla ciminiera di Ca’ del Bue) chiediamo che citi la fonte di questa sua affermazione onde evitare di dare informazioni fuorvianti.
Secondo l’ EPA (l’ agenzia per l’ ambiente degli Stati Uniti) i PFAS per essere distrutti richiedono temperature molto più elevate (oltre 1400 gradi centigradi) di quelle prodotte all’ interno di un inceneritore. Inoltre “La distruzione incompleta dei composti PFAS può provocare la formazione di prodotti PFAS più piccoli o prodotti di combustione incompleta (PIC), che potrebbero non essere stati studiati e quindi potrebbero costituire potenziali sostanze chimiche pericolose”; (vedi https://www.epa.gov/sites/default/files/2019- 09/documents/technical_brief_pfas_incineration_ioaa_approved_final_july_2019.pdf)
Per difendere la nostra salute organizzeremo un presidio lunedì 19 febbraio dalle ore 18 davanti all’AUDITORIUM VERDI della Fiera di Verona in Viale del Lavoro n.8 dove verrà presentato il progetto depositato in regione.