Inceneritore di Roma, Raggi e Canale: “Interrogazione a Gualtieri su limiti delle norme ambientali”

Le consigliere Virginia Raggi e Carla Canale hanno criticato la decisione di prorogare la rimozione di opere abusive nell'area di Santa Palomba dove sorgerà l'inceneritore di Roma, chiedendo un'interrogazione urgente a Gualtieri perché ritengono che abbia ignorato i vincoli archeologici e ambientali. La sospensione della demolizione, secondo le consigliere, potrebbe danneggiare il territorio e compromettere la trasparenza del progetto. L'azione è stata appoggiata anche dalle associazioni che si battono contro l'impianto

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Sull’inceneritore di Santa Palomba, nel Municipio IX a sud di Roma, continuano a piovere critiche e incertezze. Come riportano in una nota la consigliera M5S ed ex sindaca della Capitale Virginia Raggi e la capogruppo della Lista Civica Raggi in Municipio IX Carla Canale, “non bastano le preoccupazioni per la salute e per l’ambiente, né le criticità sull’acquisto del terreno: c’è anche la questione del fosso presente nell’area”.

“Dopo un accesso agli atti al Municipio IX – continuano – siamo sempre più perplesse sulla decisione del Sindaco/Commissario di sospendere la Determinazione Dirigenziale del Municipio che accerta l’esistenza del fosso, il suo anomalo spostamento e la carenza di un parere paesaggistico sui vincoli archeologici presenti. Questa sospensione, infatti, sembra travalicare il limite dei poteri attribuiti a Gualtieri dal Decreto Aiuti”.

A novembre 2024, infatti, in qualità di Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza che proroga al 31 ottobre 2026 la rimozione delle opere abusive (tra cui il fosso in questione) nell’area acquistata da Ama per la costruzione dell’inceneritore. Nell’ordinanza viene stabilito che le demolizioni verranno integrate durante la fase dei lavori di realizzazione dell’impianto, ritenendo che una rimozione immediata senza interventi alternativi potrebbe compromettere la stabilità del terreno.

Tuttavia, Raggi E Canale ribadiscono che “fossi e corsi d’acqua costituiscono ‘bene comune’, tutelato per l’interesse paesaggistico-ambientale, per la difesa del suolo e la protezione dalle esondazioni. Allo stesso modo la carenza del parere paesaggistico sui vincoli archeologici configura un altro vizio ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, normativa alla quale anche il sindaco/commissario deve sottostare“.

“Per questo motivo – conclude la nota firmata Raggi E Canale – abbiamo presentato una interrogazione urgente e dettagliata a risposta scritta, con la quale chiediamo chiarimenti su questi aspetti e trasparenza per i cittadini. Suggeriamo a Gualtieri di rivalutare adeguatamente la situazione e tornare indietro, in autotutela, prima di danneggiare ulteriormente il nostro patrimonio ambientale e la salute dei cittadini”

Secondo Rete Tutela Roma Sud “l’abuso più grave è sicuramente la deviazione dell’alveo del corso d’acqua che attraversa il terreno. Il termovalorizzatore è un impianto industriale privato, che potrebbe essere costruito su qualsiasi terreno privo di corsi d’acqua, quindi è assurdo solo pensare di chiedere la sdemanializzazione del fosso, figuriamoci ottenerla”.

“Bene fa Virginia Raggi a incalzare Gualtieri. Il principio per il quale la legge è uguale per tutti è la pietra angolare dello stato di diritto e della democrazia. Purtroppo nella vicenda del termovalorizzatore si sono superati i confini”, conclude la Rete.