Organi di stampa locali hanno parlato di circa 10.000 persone presenti alla manifestazione organizzata dal Comitato unitario – No 4a linea contro la volontà della Regione Campania di ampliare l’inceneritore di Acerra che, tra l’altro, è già il più grande impianto di incenerimento d’Italia con oltre 730 mila tonnellate di rifiuti urbani bruciati all’anno.
Il Comitato, infatti, aveva già annunciato la partecipazione di decine di associazioni e comitati a sostegno della lotta in atto tra cui Rete Tutela Roma Sud impegnata nell’analoga lotta nella capitale. Esempio, questo, di come esista una forte rete solidale a tutela dell’ambiente e della salute.
Già lo scorso luglio, il Consiglio comunale di Acerra (Napoli) aveva approvato un documento contrario all’ipotesi della realizzazione della quarta linea dell’inceneritore che, secondo i dati Ispra del 2021, può essere annoverato come una della cause maggiori della critica situazione di inquinamento atmosferico nel territorio di Acerra. Il provvedimento arrivava, infatti, dopo l’annuncio del voto favorevole al finanziamento di 27 milioni di euro per la quarta linea da parte del Consiglio Regionale della Campania. Al sindaco della città Tito d’Errico, poi, durante un incontro con i vertici della giunta regionale era stato assicurato che tale somma appostata in bilancio era destinata esclusivamente alle attività di manutenzione e adeguamento tecnologico già esistenti e non ad un ampliamento.
Presente alla manifestazione di sabato 14 ottobre, il sindaco d’Errico ha ribadito anche ai microfoni di Prima Tivvù, non solo il sostegno ai tanti cittadini che continuano a rimarcare il “no” alla realizzazione della quarta linea, ma anche la linea della sua amministrazione comunale: “L’appello alla Regione Campania è che questa città non vuole la quarta linea e mi sembra che la tanta partecipazione al corteo lo renda evidente. Tuttavia, la Regione resta vaga ma noi porteremo avanti il nostro ‘no’. Per cui quello che ci sarà da fare lo vedremo, mi aspetto una chiamata della Regione, oltre la somma appostata in bilancio sia effettivamente destinata alla sola manutenzione”.