La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato l’inserimento a partire dal 2026 degli inceneritori nell’Ue Emission Trading System (ETS), il sistema di scambio delle quote di emissioni di CO2 pensato per la riduzione di gas climalteranti. La decisione attende ora la conferma dell’assemblea in Plenaria a giugno.
La misura rientra nella più ampia revisione di tutto il sistema ETS e del suo campo di applicazione. Tra le riforme approvate c’è l’eliminazione graduale delle indennità gratuite. In sostanza anche i cosiddetti termovalorizzatori dovranno pagare una tassa per ogni tonnellata di CO2 che emetteranno.
Soddisfatti gli ambientalisti: “Questo costo aggiuntivo fungerebbe da incentivo per la prevenzione e il riciclo dei rifiuti, che diventerebbero più competitivi rispetto all’incenerimento – spiega Janek Vähk, coordinatore di Zero Waste Europe – L’inserimento è estremamente positivo anche perchè il raddoppio delle emissioni di CO2 fossile da parte degli inceneritori è passato inosservato e non è stata affrontato per decenni”.
La commissione ha anche votato per limitare l’uso di rifiuti misti per la produzione di energia, introducendo un sistema obbligatorio di raccolta differenziata. ZWE spiega che questo consentirebbe l’incenerimento dei rifiuti biogenici solo se gli obblighi di raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo fossero pienamente rispettati: “Il cambiamento è molto positivo perché, negli impianti di incenerimento, la ‘frazione biodegradabile dei rifiuti’ viene sempre bruciata con materiali di derivazione fossile. Questo porrà fine alla generazione di energia rinnovabile utilizzando una tecnologia alimentata da una sostanza – i rifiuti misti – che è tutt’altro che rinnovabile”.