“Se il movente è di stampo mafioso non possiamo dirlo. Il tema è che in quasi tutti gli incendi c’è di mezzo la filiera dei rifiuti”. Lo ha detto Sabrina Alfonsi, assessora all’ambiente e ai rifiuti di Roma Capitale, dopo il sopralluogo nella zona dell’incendio divampato sabato 9 luglio a Centocelle. “La zona da dove è partito l’incendio era stata sgomberata non più di un mese e mezzo fa e c’era un’area di smistamento dei rifiuti. Da qui è divampato il rogo, le fiamme hanno seguito la linea di questi rifiuti per arrivate poi agli auto demolitori”, ha sottolineato l’assessora.
Nelle scorse settimane i pm capitolini hanno avviato singoli fascicoli sui quattro maxi roghi che hanno interessato Roma nelle ultime settimane. E si pensa ora di mappare le zone più esposte. “Dopo un vertice in prefettura abbiamo deciso un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine non solo sulle indagini ma anche sul fronte della prevenzione degli incendi e del controllo del territorio. Faremo una sorta di mappatura delle zone più a rischio, anche se questa zona era stata già individuata e infatti erano stati fatti degli interventi”, ha annunciato l’assessora Alfonsi.
L’assessora ha aggiunto inoltre che l’amministrazione sta lavorando per la riapertura dell’impianto di Guidonia e la discarica di Albano, necessari come nuovi sbocchi dopo l’incendio al Tmb di Malagrotta. Sembra decisa anche la nomina di commissari straordinari, soprattutto per Albano, sul quale pesa un’interdizione antimafia. La Prefettura di Latina, competente per territorio, potrebbe procedere alla nomina per amministrare l’impianto dissequestrato nel marzo scorso. Diverso il discorso per Guidonia dove non ci sono contratti da rispettare e il Comune deve ancora prendere posizione.
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