Dopo il grave incendio divampato il 29 luglio nell’impianto di trattamento dei rifiuti di Ciampino, l’ARPA Lazio ha diramato i risultati sulla qualità dell’aria registrati dai campionatori ad alto volume installati a ridosso dell’area.
Come spiega L’ARPA, si tratta di: “strumenti necessari per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine. Il primo a breve distanza dell’area interessata dall’incendio ed il secondo ad alcune centinaia di metri in direzione dei Castelli romani”.
“La stazione fissa di monitoraggio più vicina all’impianto denominata ‘Ciampino’ che si trova a circa 1,6 km a nord dell’area interessata dall’incendio – continua l’ARPA -, il 29 luglio ha registrato una concentrazione di PM10 pari a 19 µm/m3. Quella del 30 luglio 22 µm/m3 valori ampiamente inferiori al limite giornaliero del PM10 (50 µm/m3) e simili a quello registrato nella giornata di venerdì.
La centralina di Cinecittà (Roma), che si trova a circa 9 km a nord-ovest dell’incendio, il 29 luglio ha misurato un valore di PM10 di 18 µm/m3, il 30 luglio di 21 µm/m3 in linea con quello misurato venerdì e non è stata, quindi, interessata dalle polveri generate dall’evento. I valori misurati sono coerenti con la direzione dei venti che nelle giornate di sabato e domenica hanno spirato prevalentemente verso est”.
In merito ai valori di diossine registrati, l’ARPA ha riportato un valore di 37 µm/m3, a fronte di una soglia di 0,3. In attesa di ulteriori risultati, ARPA Lazio ha precisato che: “Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati dall’OMS nel documento ‘Guidelines for Europe 2000’ e sono pari a circa 0,1 µm/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 µm/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate. Anche per i limiti normativi sui PCB non ci sono valori di riferimento ma è possibile segnalare che in base all’esperienza maturata dall’ARPA Lazio in occasione degli incendi più rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale, i valori di PCB misurati possono rientrare in un
range molto ampio che oscilla da meno di 200 a oltre 2000 pg/m3″.