Gli incendi devastanti che hanno colpito la California e l’Amazzonia sollevano interrogativi urgenti sulle cause profonde del cambiamento climatico e sulle soluzioni necessarie per arginare la crescente distruzione. Valerio Molinari, presidente del Centro Studi Cambiamenti Climatici (CSCC), evidenzia la necessità di un intervento globale e sistematico per prevenire questi disastri ambientali.
In California, le fiamme che hanno distrutto ampie aree di territorio pedecollinare sono l’ennesima manifestazione della crescente intensità dei fenomeni estremi legati al riscaldamento globale. Nonostante l’imponente sforzo delle forze di soccorso, tra cui i vigili del fuoco e la Guardia Nazionale, le fiamme sono state alimentate dai venti fortissimi e da una vegetazione estremamente secca. Con danni economici che superano i 200 miliardi di dollari, ciò che risulta ancor più preoccupante è la difficoltà di fermare il fuoco, nonostante le risorse messe in campo.
“Il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma una realtà che dobbiamo affrontare ora – afferma Valerio Molinari, presidente del Centro Studi Cambiamenti Climatici (CSCC) -. Solo con un approccio globale e sistematico, che includa politiche di prevenzione come le fasce tagliafuoco, potremo fermare la devastazione che gli incendi e il cambiamento climatico stanno provocando in tutto il mondo”.
Le fasce tagliafuoco: una misura indispensabile nella lotta agli incendi
Una delle principali cause della difficoltà nel contenere gli incendi, spiega CSCC, è la mancanza delle “fasce tagliafuoco”. Questi corridoi naturali, privi di vegetazione e realizzati con materiali inerti, sono fondamentali per fermare l’avanzata delle fiamme e permettere l’accesso rapido ai mezzi di soccorso. La creazione e la manutenzione di queste fasce devono diventare una priorità, poiché possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Incendi dolosi e surriscaldamento globale: un’emergenza crescente
In Amazzonia, gli incendi sono spesso di origine dolosa e contribuiscono alla distruzione irreparabile degli ecosistemi locali. CSCC evidenzia che, “l’assenza di misure preventive, come le fasce tagliafuoco, e il surriscaldamento globale stanno aggravando la situazione, rendendo il contrasto agli incendi ancora più difficile”.
Solo una risposta globale e coordinata potrà fermare questa spirale di distruzione
Secondo il Centro Studi Cambiamenti Climatici, le attuali misure non sono sufficienti per fermare la devastazione. Il cambiamento climatico non aspetta e gli incendi non si fermano da soli. “È necessario un impegno concreto e urgente per salvaguardare non solo le aree colpite dagli incendi, ma anche il nostro futuro. Senza azioni tempestive e coordinate, le perdite continueranno a crescere, e le generazioni future si troveranno di fronte a un mondo sempre più segnato dalla devastazione ambientale“.