Mercoledì 19 febbraio si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Ad aprire la mattinata è stata la relazione del Rettore Nicola Perullo, seguita dall’intervento delle due rappresentanti del corpo studentesco Elisa Carone e Cecilia Scharf.
Il Rettore, riferendosi ai vent’anni di vita dell’UNISG, ha parlato della visionarietà lungimirante di un progetto che comunque guarda sempre al futuro e a nuove progettualità: “È tempo di reti e di relazioni e a Pollenzo stiamo già andando in questa direzione. Abbiamo, in questi ultimi tre anni, realizzato un Dottorato insieme all’Università di Torino; Master ibridi in collaborazione con organizzazioni intergovernative e con realtà imprenditoriali. Ma soprattutto stiamo realizzando una nuova Laurea Triennale con il Politecnico di Torino su cibo, tecnologie e visione socio-culturale, per formare un ‘ingegnere-tecnologo/umanista-critico’ del cibo. Stiamo approntando anche una nuova Laurea Magistrale, in collaborazione con il College Venlo dell’Università di Maastricht su Cibo, salute, benessere, e ecologia: One Health. Non sono operazioni di buon vicinato o diplomazia universitaria, ma di rinnovamento e rigenerazione nel solco della vocazione avanguardistica che ci caratterizza”.
Il Rettore ha quindi introdotto l’ospite d’onore della giornata, il prof. Roberto Danovaro, il quale ha tenuto la Lectio Magistralis dal titolo: “Un Mare, Una Terra, Un Pianeta”. A conclusione della cerimonia è intervenuto il Presidente di UNISG Carlo Petrini, per annunciare una nuova iniziativa che avrà luogo a Pollenzo a partire dal prossimo maggio 2025.
Roberto Danovaro, presidente della Fondazione Patto con il Mare per la Terra e professore di Ecologia e Sostenibilità ambientale presso l’Università Politecnica delle Marche: “Uno sviluppo realmente sostenibile ed equo negli anni a venire richiederà un nuovo patto tra i cittadini, il mondo della ricerca e le imprese che sappia guardare al mare e alle sue risorse per ridurre gli impatti sulla terraferma. La neonata Fondazione Patto con il Mare per la Terra e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo vogliono presentare il prossimo 22 maggio il primo di una serie di appuntamenti annuali che, dal 2026, assumerà un carattere internazionale, con le migliori menti del mondo della ricerca, delle istituzioni, del settore primario e delle grandi imprese che operano sulla terra e nel mare. Perché Pollenzo? Perché rappresenta la provincia italiana e il suo ruolo chiave nel sostenere i valori del territorio, del lavoro che innova e valorizza le tradizioni, le migliori pratiche e che sostiene la crescita del Paese”.
Carlo Petrini, presidente dell’Università di Pollenzo:
“Qualche anno fa, un grande amico, di cui sento tanto la mancanza, Domenico De Masi, mi disse che se si vogliono cambiare davvero le cose, basta iniziare a radunare i più grandi pensatori per 2 o 3 giorni all’anno e fare in modo che le loro riflessioni possano raggiungere un gran numero di individui. Mimmo è sempre stato convinto che da una semplice idea come questa, è possibile generare degli effetti di portata enorme. In più, ha sempre creduto che Pollenzo avesse le carte regola per divenire il punto di riferimento mondiale sulle tematiche legate al cibo buono, pulito e giusto e alla biodiversità: i veri pilastri su cui si fonda il nostro ateneo. Oggi è giunta l’ora di concretizzare i suggerimenti di un grande intellettuale che ha sempre saputo vedere oltre. In un mondo che è costantemente alle prese con delle crisi dalla portata enorme, dobbiamo avere il coraggio di partire da semplici idee, ma con lo scopo di sovvertire dei paradigmi divenuti ormai insostenibili. Il futuro della biodiversità, e quindi di moltissimi cibi, comunità, saperi e culture nel mondo, vivono ora in costante pericolo di estinzione. La crisi climatica galoppa senza soluzione di continuità, i suoi effetti divengono di anno in anno sempre più impattanti. Nonostante questo, l’interesse di molte personalità, che siedono nei posti di potere, tende ad aggravare ulteriormente lo scenario. Basti pensare che le guerre sono diventate la prima causa di perdita di biodiversità. Con questo appuntamento, UNISG e la Fondazione Patto con il Mare per la Terra vogliono dare avvio a vero un processo di cambiamento. Sono convinto che, partendo dalla valorizzazione della biodiversità, e da una riflessione seria, approfondita e globale su ogni tematica ad essa connessa, sarà possibile sensibilizzare un ampio pubblico. Ciò che emergerà da questi incontri sarà messo a disposizione della società civile, perché siamo convinti che i cambiamenti che partono dal basso sono quelli capaci di raggiungere i risultati migliori”.