Il 27 marzo è entrata in vigore la nuova normativa Ue sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde approvata in via definitiva a febbraio. Il provvedimento ha l’obiettivo di fornire ai consumatori informazioni migliori e più armonizzate sulla durabilità e riparabilità dei prodotti da acquistare e sui diritti di garanzia legale che ognuno può esigere.
La norma mira inoltre a contrastare alcune pratiche di greenwashing, vietando alle aziende di formulare asserzioni ambientali vaghe: le imprese in sostanza non potranno più dichiarare di essere “verdi” o “rispettose dell’ambiente” se non sono in grado di dimostrare di esserlo realmente. E ancora: non sarà più ammesso esporre loghi volontari inattendibili relativi alla sostenibilità, così come saranno vietate le pratiche commerciali sleali legate all’obsolescenza precoce, come le false dichiarazioni sulla durabilità di un bene.
La Vicepresidente per i Valori e la trasparenza Věra Jourová ha dichiarato: “Responsabilizzare i consumatori per la transizione verde significa fornire ai cittadini europei gli strumenti per compiere scelte informate e impedire l’uso nel mercato unico di pratiche quali il greenwashing e l’obsolescenza precoce.”
Il Commissario per la Giustizia Didier Reynders ha aggiunto: “Grazie a queste nuove norme, i consumatori otterranno le risposte ai loro interrogativi, ad esempio: “Il prodotto che voglio acquistare sarà davvero sostenibile? Scelgo un prodotto progettato per durare? L’asserzione ambientale fornita su questo prodotto è affidabile? Si tratta di un’ottima notizia per chi desidera coinvolgere tutti i consumatori nella transizione verde”.
Gli Stati membri dell’Ue sono tenuti a recepire la direttiva nel diritto nazionale entro martedì 27 marzo 2026. Le norme si applicheranno a decorrere dal 27 settembre 2026.