“In un mondo di Plastica facciamo la Differenza: a Roma si è fatto il punto su recupero e riciclo all’evento di Confindustria Cisambiente

Confindustria Cisambiente ha organizzato l'evento "In un mondo di Plastica facciamo la Differenza" a Roma, con la partecipazione di leader aziendali e rappresentanti istituzionali. Durante l'incontro, si è discusso della gestione dei rifiuti e del riciclo delle materie plastiche, evidenziando l'importanza di un modello economico circolare. Lucia Leonessi ha dichiarato che l'associazione ha raggiunto 1300 aziende in meno di otto anni, mentre Donato Notarangelo ha sottolineato il cambiamento di paradigma verso la valorizzazione delle risorse. Il viceministro Vannia Gava ha ribadito l'importanza di non demonizzare le plastiche, puntando su tecnologie avanzate per il riciclo

Mercoledì 26 giugno, presso la sala Pininfarina della sedi di Confindustria di Roma si è tenuto l’evento “In un mondo di Plastica facciamo la Differenza”. Organizzato da Confindustria Cisambiente, durante l’incontro, i leader aziendali e i rappresentanti istituzionali hanno discusso della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e le attività di recupero e riciclo, con particolare attenzione alle materie plastiche e alle loro molteplici possibilità. Sarà un’opportunità per fare il punto della situazione attuale, identificare opportunità, analizzare gli scenari futuri e sviluppare nuovi progetti in un’ottica di economia circolare.

Lucia Leonessi, direttore generale e fondatrice di Confindustria Cisambiente, ha dichiarato: “Quando abbiamo scelto di fondare Confindustria Cisambiente per gli industriali dell’Ambiente non pensavamo di avere un risultato così grande in termini di adesioni a nemmeno 8 anni di distanza. Infatti sono ben 1300 aziende, ma non conta tanto il numero, quanto quello in cui siamo impegnati. Oggi ci sono nuovi mercati, le Terre rare, i RAEE, rivalorizzare e dare una nuova vita a tutti i rifiuti cercando di liberare il pianeta, ma soprattutto creare una nuova immissione di materia prima nel mondo della produzione. Questo è per noi non solo il centro di quello che facciamo ma anche una missione vera e propria” (AGI).

Donato Notarangelo, nuovo Presidente di Confindustria Cisambiente, invece, ha sottolineato come: “Nel contesto attuale i paradigmi sono cambiati, non si parla più di rifiuto, ma di risorsa da valorizzare, e non si parla più solo di bonifica di un sito contaminato, ma di riqualificazione ambientale e rigenerazione. Ci aspettano anni molto importanti che avranno ripercussioni sulla quotidianità delle generazioni future. Abbiamo davanti a noi le sfide del Green New Deal e del PNRR, ma allo stesso tempo dobbiamo porre particolare attenzione a come si evolve la normativa europea, che ha grande incidenza nel contesto nazionale: tuteleremo le nostre filiere ed il nostro know-how che sono un’eccellenza europea e non solo” (AGI).

Vincenzo Marinese, vicepresidente Confindustria per l’organizzazione e i rapporti con i territori e le categorie, poi, ha evidenziato: “Il riciclo è uno degli assi portanti della competitività perché ci consente di riutilizzare in maniera virtuosa prodotti che altrimenti diventerebbero semplici rifiuti. E su questo l’Italia è un’eccellenza assoluta in Europa e nel mondo. La salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo dell’attività economica non sono affatto in contrasto e anzi, l’industria può svolgere un ruolo determinante nel conseguire gli obiettivi climatici” (AGI).

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, ha aggiunto: “L’Italia è un Paese leader nel recupero del riciclo con un tasso complessivo dei rifiuti da imballaggio che supera il 70%. La quota di plastiche che però viene riciclata in Italia si ferma al 46%. In Italia solo meno della metà della plastica raccolta è effettivamente avviata a riciclo, a causa di una quota rilevante di plastiche miste, il cosiddetto PLASMIX. Ed è proprio sul recupero di questo materiale, il cui destino è lo smaltimento o il recupero energetico, su cui ci siamo concentrati come Gruppo Iren, diventando oggi leader a livello nazionale. Tramite gli impianti di Iren riusciamo a riciclare fino all’80% del flusso in ingresso, mentre di norma riciclando i soli polimeri più “pregiati” ci si ferma al 50%” (LaPresse).

Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai, ha dichiarato: “L’acciaio è un materiale permanente che può essere riciclato infinite volte senza perdere le sue proprietà: questa caratteristica lo rende essenziale per l’economia circolare e un modello che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a utilizzare le risorse in modo più sostenibile. L’acciaio decarbonizzato, dal punto di vista strategico, è cruciale per numerose applicazioni fondamentali per la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile: dalla produzione di energia rinnovabile, agli edifici e alle infrastrutture energeticamente efficienti, alla mobilità sostenibile e al trasporto ferroviario, fino alle reti per la raccolta e il trasporto delle risorse idriche. Per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, è necessario ridurre le emissioni dirette della produzione globale di acciaio del 90% entro il 2050 e i rottami ferrosi saranno determinanti per raggiungere un acciaio a emissioni quasi zero a livello globale. Federacciai è fortemente impegnata in questo percorso, convinti che il futuro del nostro settore passi attraverso l’innovazione, la sostenibilità e la responsabilità” (LaPresse).

Infine, Vannia Gava, viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica, ha concluso: “Le plastiche non vanno demonizzate. In un Paese povero di materie prime come il nostro, che punta a produrre materia prima seconda attraverso sistemi di riciclo di cui siamo leader in Europa, le plastiche possono avere una seconda vita senza impattare sull’ambiente. Con la tecnologia si può fare e i cospicui investimenti PNRR vanno in questa direzione, così come anche due importanti provvedimenti a cui stiamo lavorando. La transizione deve essere reale e graduale, non deve imporre ulteriori costi a imprese e famiglie ma deve accompagnarle in questo processo” (ANSA).