A rilevarlo è CIAL, il Consorzio Nazionale che da circa 25 anni promuove la raccolta, il riciclo e il recupero del packaging in alluminio nel nostro Paese. Il dato evidenzia la validità e l’efficacia del modello nazionale di raccolta differenziata capace di raggiungere risultati in linea o addirittura superiori anche a quelli dei Paesi che hanno adottato il sistema di deposito con cauzione che prevede il pagamento da parte del consumatore di una piccola somma aggiuntiva al prezzo del prodotto, rimborsabile al momento della restituzione dell’imballaggio.
Robusto ma duttile, resistente ma malleabile, bello a vedersi e durevole nel tempo, l’alluminio è un materiale a tutti gli effetti permanente e riciclabile all’infinito, essendo in grado di conservare in eterno le sue proprietà strutturali.
Così come nel resto del mondo, anche in Italia, la lattina in alluminio è il contenitore per bevande più riciclato da sempre.
L’impegno è costante: CIAL condivide da tempo con i produttori e le principali associazioni europee del packaging in alluminio una roadmap per raggiungere il traguardo 100% di riciclo delle lattine per bevande entro il 2030. A questo scopo da anni ha implementato raccolte dedicate alle sole lattine per bevande che, accanto alla raccolta differenziata tradizionale, ne garantiscono il recupero nei luoghi di maggior consumo, con una strategia di azione sostenibile in termini ambientali, sociali ed economici. Un esempio su tutti la raccolta delle lattine avviata nel 2007 a bordo delle navi di alcune delle più importanti compagnie di crociera.
Tutto questo sotto il cappello del programma ‘Every Can Counts’ cui aderiscono oggi 19 Paesi europei più il Brasile che, in maniera continuativa, promuovono la raccolta e il riciclo delle lattine in situazioni ‘on the go’ e contesti ‘fuori casa’, come in parchi, spiagge, luoghi di lavoro o nel corso di grandi eventi culturali e sportivi. In Italia il progetto è noto con il nome ‘Ogni Lattina Vale’ ed è promosso da CIAL che negli anni ha avviato ‘raccolte straordinarie di lattine’ in numerose e diverse occasioni come ad esempio nel corso dei Gran Premi di Moto GP di Misano e Mugello, durante il Carnevale di Viareggio, in occasione di grandi festival musicali come il Jova Beach Party e il Firenze Rocks o anche sui lidi balneari, come accade da tre anni in Calabria, in 100 spiagge, grazie ad un accordo con la Regione.
La filiera italiana del packaging in alluminio è all’avanguardia in Europa e ha da tempo abbondantemente superato gli obiettivi stabiliti a livello UE. Il nostro Paese fa infatti registrare fra i più alti tassi di riciclo ai minori costi possibili. Non a caso, il contributo ambientale pagato dalle imprese per favorire la raccolta e il riciclo del packaging in alluminio è, con 7 Euro per tonnellata, il più basso di Europa.
Non solo lattine. L’Italia si conferma leader anche nel riciclo di tutte le altre componenti del packaging in alluminio, come bombolette, vaschette, scatolette, vaschette, foglio sottile, tubetti, tappi e chiusure. Già da alcuni anni, infatti, rispetto agli attuali obiettivi di legge (50% al 2025 e 60% al 2030) il riciclo complessivo del packaging in alluminio si attesta, a livello nazionale, intorno al 70%.
Il sistema di gestione dei relativi rifiuti di imballaggio è oggi una componente essenziale dell’industria italiana dell’alluminio, che si caratterizza per una produzione ormai, basata al 100% dal riciclo. Un vero e proprio modello di riferimento in tutto il Mondo, coerente con i principi della Circular Economy.
Negli ultimi tre anni, grazie al riciclo di 151.700 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra pari a 1.107mila tonnellate di CO2 e risparmiata energia per oltre 476mila tonnellate equivalenti di petrolio.
Negli ultimi 20 anni il comparto del packaging in alluminio in Italia e nel mondo è stato caratterizzato da una costante evoluzione in chiave ambientale.
Un esempio può servire a rendere l’idea. Grazie alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, il peso di una lattina per bevande da 33 cl è passato dai 14g del 2000 ai 12,2g attuali, con un calo del 12%. Per la tutela dell’ambiente, sono grammi ‘pesantissimi’ che, moltiplicati per i milioni di lattine prodotte ogni anno, si trasformano in tonnellate risparmiate in fase di produzione.