Sono trascorsi due anni da quando diversi Paesi dell’Unione europea hanno sospeso la raccolta differenziata per le persone sottoposte a quarantena e isolamento causa Covid-19. Ora le cose sono cambiate, la curva pandemica presenta molte differenze rispetto ad allora ma mentre gli Stati membri hanno aggiornato le proprie linee guida in merito alla gestione dei rifiuti domestici, l’Italia è l’unico Paese ad aver mantenuto le stesse direttive di allora.
Così in Germania e in Austria si è tornati da tempo alla gestione dei rifiuti pre-Covid-19. In Belgio i cittadini sono invitati a conferire i rifiuti riciclabili al termine dell’isolamento domiciliare. In Italia, invece, chi è positivo al SARS-CoV-2 e si trova isolato in casa è invitato a buttare tutti i propri rifiuti nell’indifferenziato, inibendo così la crescita del tasso di raccolta. Secondo l’Ispra, infatti, nel 2020 la raccolta differenziata è cresciuta in media dell’1,8%. Nel 2019 la crescita era stata del 3,1%.
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