In Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti continua a crescere: nel 2023, secondo i dati del resoconto annuale curato della Regione in collaborazione con Arpae, ha raggiunto il 77,2%, con un +3,2% rispetto al 2022. Un dato, questo, in linea sia con la pianificazione regionale che con quanto previsto dal Patto per il lavoro e per il clima, sottolinea la Regione in una nota.
“Un ottimo risultato- ha commentato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente-, che conferma gli effetti della nostra pianificazione, con il Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate al terzo anno. Nonostante le difficoltà legate al maltempo e all’alluvione dello scorso maggio, i dati rilevano una significativa tendenza di crescita nella differenziata. E questo grazie al prezioso contributo fornito da tutti i cittadini, che hanno sempre più la consapevolezza di poter fare la differenza nella riduzione dell’inquinamento ambientale e nella promozione di uno stile di vita sostenibile, ma anche dal mondo produttivo”.
“Proprio a quest’ambito- ha aggiunto la vicepresidente- si è rivolto il primo bando promosso dalla Regione per dare attuazione concreta ai principi dell’economia circolare e accompagnare in modo concreto la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, basato sul superamento del concetto di fine vita della materia: sono state presentate 75 richieste di contributo, è in corso la valutazione, attendiamo gli esiti”.
A disposizione, un pacchetto complessivo di 10 milioni di euro finanziato con risorse del Por Fesr 2021/2027. Delle 75 domande pervenute, 53 riguardano progetti afferenti agli interventi di riciclo e 22 per la riduzione dei rifiuti. Il valore complessivo degli interventi proposti è di oltre 57 milioni di euro per una richiesta di contributi che supera i 26 milioni(21 per il riciclo e 5 per la prevenzione). È in corso al momento la valutazione formale e di merito.
I dati
A livello provinciale, i dati medi registrati vedono Reggio Emilia raggiungere l’83,3% (+1%) di raccolta differenziata; Forlì-Cesena l’81,7% (+5,0%), Parma il 79,6% (+0,3% rispetto al 2022). Seguono Modena, con il 78,7% (+6,2%), Ravenna con il 78,3% (+7,8%), mentre Ferrara rimane sostanzialmente stabile al 77,2% (+0,1% rispetto al 2022). Bologna raggiunge il 73,6% (+4,3%), Piacenza il 73% (+0,6%) e Rimini il 68,8% (+0,6%).
Tra i comuni capoluogo di provincia, in cima all’elenco c’è Ferrara, con l’87,9% di rifiuti differenziati; seguono Reggio Emilia (83,9%), Forlì-Cesena (81,9%), Parma (80,9%), Ravenna (76,0%), Modena (73,4%), Bologna(72,9%), Piacenza (71,3%) e Rimini (65,8%). Da sottolineare anche il risultato raggiunto da 143 comuni (il 43,3% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata; 34 comuni (circa il 10%) hanno oltrepassato la soglia del 90%.
La raccolta per tipologia di rifiuto
Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite separatamente, nel 2023 in regione la percentuale maggiore di differenziata ha riguardato la frazione organica (36,7%), a seguire la carta (18,7%), il vetro (9,1%), il legno (8,5%), la plastica (8,0%) e i rifiuti ingombranti (4,5%).
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 10 comuni (su un totale di 23) hanno raggiunto l’obiettivo del 79% di raccolta differenziata fissato dal Prrb al 2025. Sono invece 80 (su un totale di 180) i comuni di pianura che hanno superato il target dell’84% definito per quest’area territoriale; infine, 44 (su un totale di 127) gli enti locali situati in zone di montagna che hanno raggiunto l’obiettivo del 67%.
Impianti nuovi e ammodernamento di quelli esistenti
E nella direzione della transizione verso l’economia circolare si muovono anche i 65 progetti (di cui 13 già conclusi) per oltre 42 milioni di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e di ammodernamento di impianti esistenti, finanziati ad Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) nell’ambito del Pnrr. A ciò si aggiungono altri 42,5 milioni di euro che finanziano 15 “Progetti faro” sull’impiantistica regionale dedicata alla raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti.
Il Piano regionale di gestione dei rifiuti
Prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia e, infine, smaltimento. E poi autosufficienza, prossimità e promozione dell’economia circolare in ogni fase della catena. Questi i pilastri su cui si basa il Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate, approvato nel 2022 e che accompagna l’Emilia-Romagna fino al 2027.
Uno dei risultati più significativi riguarda la gestione dei Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con l’obiettivo di incrementarne la raccolta anche per poter recuperare i materiali pregiati. L’Emilia-Romagna è al secondo posto in Italia per la raccolta complessiva con circa 33.000 tonnellate raccolte nel 2023. Sempre lo scorso anno, per la prima volta, è stata completata per tutto il territorio regionale la pianificazione dei rifiuti portuali: circa 30 le tonnellate di rifiuti accidentalmente pescati dai pescatori.