Ridurre i consumi agendo sull’efficienza energetica di case e imprese. Dario Di Santo, direttore Fire – Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia, spiega all’Adnkronos quali accorgimenti si possono adottare per intervenire sui consumi con benefici in bolletta e per l’ambiente.
Case
“Se parliamo di famiglie il primo consiglio è di guidare l’auto in modo dolce: si possono ridurre i consumi del 15-20%, il tempo richiesto per lo spostamento cresce molto meno del risparmio, e si arriva a destinazione più rilassati. In casa si possono installare luci a led, se non lo si è già fatto, stare attenti agli sprechi (temperatura invernale oltre i 20°C ed estiva troppo bassa, luci e dispositivi lasciati accesi, trasformatori di corrente sempre attaccati, wi-fi acceso quando non serve, stand-by su dispositivi usati raramente, ecc…), seguire i consigli riportati nelle istruzioni dei propri elettrodomestici per un uso ecologico degli stessi, e così via. I risparmi conseguibili dipendono dal livello di efficienza energetica di partenza; possono dunque essere di qualche punto percentuale o decisamente più consistenti”, spiega.
A lungo termine, “è possibile investire in interventi di riqualificazione energetica per tutte le esigenze. Da quelli che riguardano l’involucro edilizio (cappotto, infissi, isolamento di tetto, ecc…) a quelli in centrale termica (pompe di calore, sistemi ibridi, ecc…), senza dimenticare i sistemi di gestione ottimale del sistema edificio-impianto (building automation e domotica) e la generazione in loco (fotovoltaico, anche tramite comunità energetica, solare termico, sistemi a biomasse). Discorsi simili si possono fare per gli edifici del terziario. Sono tra l’altro disponibili incentivi piuttosto interessanti, dai vari bonus edilizi al conto termico. In questo caso i risparmi conseguibili possono essere davvero rilevanti e si ottengono grandi benefici in termini di comfort, sicurezza e valorizzazione dell’immobile”.
Imprese
Per le imprese cosiddette ‘energivore’, “non sempre è facile conseguire benefici immediati. In genere i grandi consumatori di energia sono stati più attenti negli anni e dunque fanno più fatica a individuare interventi semplici. Si tratta dunque di imprese che necessitano di un supporto sia per investire, sia per fare fronte a costi energetici non compatibili con i propri bilanci. Questi soggetti rappresentano però una percentuale molto piccola delle imprese italiane (negli elenchi della Csea gli energivori sono nell’ordine delle 3.500 aziende)”.
Negli altri casi, “facendosi aiutare da un energy manager o da un Ege (esperto in gestione dell’energia), è possibile individuare le aree di spreco energetico, ossia i risparmi immediati, e le opportunità di intervento più interessanti e cantierabili in tempi brevi”.
Guardando a tempi più lunghi, conclude Di Santo, “per le imprese si tratta di mettere a punto una strategia di intervento su efficienza energetica e fonti rinnovabili di medio periodo, accorpando gli interventi con pay-back time breve e lungo, in modo da ottenere il recupero dei capitali in tempi accettabili. Attraverso un energy management adeguato, meglio ancora un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001, è possibile conseguire risparmi energetici crescenti negli anni (insieme a benefici rilevanti nell’ottica della sostenibilità, ma anche della produttività, della riduzione dei rischi e dei costi, della competitività)”.