Sono le 7 e 36 del 23 dicembre 2022, quando in Piazzale Baiamonti a Milano si spegne di colpo l‘illuminazione pubblica. La luce dei lampioni se ne va a metà: il lato che volge verso Porta Garibaldi e Via Alessandro Volta rimane illuminato per i minuti residui di semibuio – che comunque già da qualche minuto se ne sta andando – dai soli bar e dai negozi in apertura; le luci sulle strade che vanno verso il cimitero Monumentale, invece, rimangono accese.
A metà, appunto. Un po’ come potrebbe essere definita la misura della riduzione degli orari di funzionamento dell’illuminazione pubblica a Milano. Già, perché stamattina lo spegnimento effettivo delle luci è avvenuto per esattamente metà del tempo preventivato e annunciato della misura sperimentale entrata in vigore nel cuore del centro a fine ottobre.
L’orario ufficiale dell’alba a Milano di oggi 23 dicembre, uno dei giorni con meno luce solare dell’anno, era le 8.01. L’indicazione iniziale contenuta nella delibera della giunta comunale del 21 ottobre parlava di 50 minuti di spegnimento anticipato al mattino, poi ridotti a 40 – almeno così ci aveva fatto sapere l’azienda fornitrice dell’energia elettrica A2A.
Questa mattina i minuti di anticipo rispetto all’alba e constatati direttamente sono stati 25. Il taglio all’illuminazione è solo una delle misure che il Sindaco Sala aveva messo in campo a fine ottobre per alleviare il peso del combinato disposto tra caro-bollette e inverno sui conti dell’amministrazione. Le altre erano state l’abbassamento di due gradi del riscaldamento sui mezzi pubblici, l’accensione ritardata dei termosifoni centralizzati, lo smart working per i dipendenti pubblici, oltre a una campagna di sensibilizzazione per i cittadini.
Quella sull’illuminazione pubblica, tuttavia, era stata la decisione su cui c’erano più perplessità, anche perché era stato inizialmente annunciato che, dalle sole zone di Duomo-San Babila-Scala, il lights-out anticipato si sarebbe esteso a tutta la Zona 1 e gradualmente a tutta la città. Poi era trapelata (chiedendo) la notizia che ci si sarebbe limitati al centro. .Un cambiamento che avrebbe comunque dunque coinvolto molte aree del centro nelle prime ore del mattino, dove la possibile assenza dell’illuminazione aveva fatto emergere perplessità e paure, riguardo agli effetti sulla circolazione per pedoni e ciclisti,
Ma con l’ulteriore (e non annunciata) riduzione dell’anticipo dello spegnimento sembra non esserci alcun problema, o almeno non manifestarsi nelle zone più popolate del centro: via Solferino, Corso Garibaldi, via San Marco erano tutte illuminate dai lampioni nei minuti in cui, stando a quanto annunciato dal comune, si sarebbe dovuto spegnere tutto. Quanto ha beneficiato il bilancio comunale di una così ridotta riduzione? Chi sta studiando e discutendo l’andamento della sperimentazione? In ogni caso, per quello che abbiamo potuto vedere, spegnere 25 minuti prima dell’alba significa che la luce del giorno è già sufficiente per non creare problemi.
Ringraziamo Guglielmo Maria Vespignani per il contributo