Come ogni autunno, o quasi, Milano si allaga per l’esondazione del fiume Seveso. È successo nuovamente la mattina del 31 ottobre, poco prima dell’alba, quando in seguito al violento temporale che si è abbattuto nella notte su Milano e Brianza il fiume è esondato, allagando l’area nord a Niguarda e in particolare viale Fulvio Testi, arteria di accesso alla città. Ci sono cantine e negozi inondati, strade bloccate e diversi blackout elettrici.
L’esondazione, spiega l’assessore alla sicurezza Marco Granelli, durerà per qualche ora. Risultano allagati anche i sottopassi Negrotto e Rubicone. Sono state evacuate a scopo precauzionale le comunità che si trovano nel parco Lambro per l’innalzamento delle acque dell’omonimo fiume.
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Il torrente Seveso nasce in provincia di Como nelle vicinanze del confine con il Canton Ticino, a circa 490 metri sul livello del mare, tocca vari centri abitati della Brianza ed entra in Milano fino a sfociare nel Naviglio della Martesana, nel centro di Milano. La storia delle sue piene è molto lunga: sono ormai più di cento le esondazioni registrate negli ultimi cinquant’anni e nessuna amministrazione cittadina è riuscita a trovare una soluzione definitiva, come testimoniano anche i numerosi di articoli pubblicati da Eco dalle Città tra il 2010, anno della peggiore esondazione recente, e oggi.
L’ultimo progetto, il cosiddetto “sistema Seveso”, che dovrebbe essere quello risolutivo, è decisamente in alto mare. Prevede la costruzione di quattro vasche “di laminazione” per contenere le acque a nord della città, ma al momento solo quella di Bresso è pronta ed è in fase di collaudo. Tutte le altre sono ancora indietro nei lavori, come ricorda lapidario lo stesso Granelli in un post su facebook.
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