Francia, il Parlamento approva il disegno di legge nazionale sul clima. Delusi gli ambientalisti

La legge su clima e resilienza, che ora passa al Senato, mira a rendere più verde l'economia del paese attraverso varie misure, ma è già ampiamente criticata perché non rispetta l'espressione della consultazione pubblica da cui deriva. Secondo molti ambientalisti è una norma "non adeguata a rispondere all'urgenza climatica"

di Matteo Paolini e Bruno Casula

Martedì 4 maggio l’Assemblea nazionale francese ha approvato un disegno di legge di ampio respiro su clima e resilienza che ruota attorno a sette capitoli (Consumi, Produzione e lavoro, Mobilità, Casa, Cibo, Tutela legale dell’ambiente, Valutazione del clima) e ha come obiettivi, tra gli altri, quelli di ridurre i rifiuti da imballaggio, proibire gli apparecchi di riscaldamento all’aperto, rendere più sostenibili i menù scolastici, limitare le auto più inquinanti e impedire future espansioni aeroportuali.

Dopo oltre 200 ore di dibattito nelle commissioni parlamentari e alla Camera e 7.300 emendamenti presentati, il testo è stato approvato con 332 voti favorevoli contro 77 e passa ora al Senato prima del voto finale alla Camera bassa, dove Macron e i suoi alleati hanno la maggioranza.

Il disegno di legge deriva da una consultazione pubblica di nove mesi su “clima e resilienza”, nel corso della quale 150 cittadini hanno suggerito decine di misure per ridurre le emissioni e contrasatre l’emergenza climatica. Come spiega Liberatiòn, la metà delle proposte è stata respinta o non attuata, il 10% – ovvero quindici misure – è stato accolto così com’è e il 37% modificato.

Inultile dire che alla luce di questo i giudizi degli ambientalisti fancesi sul progetto legislativo non sono per nulla positivi. Greenpeace ha detto che la norma non guarda abbastanza lontano. “È una legge che sarebbe potuta andar bene 15 anni fa, quando l’emergenza climatica era meno pressante – ha affermato Jean-Francois Julliard di Greenpeace Francia – Nel 2021, non sarà sufficiente per affrontare efficacemente il riscaldamento globale”.

Le scuole statali dovranno proporre un menù senza carne o pesce almeno un giorno alla settimana. I supermercati dovranno ridurre gli sprechi di imballaggi per ridurre l’uso della plastica, mentre merci come l’abbigliamento dovranno avere un “punteggio ecologico” che ne misuri l’impatto sull’ambiente.

La legislazione vieta l’uso di stufe a gas sulle terrazze all’aperto di bar e ristoranti a partire dall’aprile del prossimo anno.

Il disegno di legge vieta anche la costruzione di nuovi aeroporti o l’espansione della capacità degli aeroporti esistenti in uno dei paesi più visitati al mondo. I voli nazionali su rotte servite da un viaggio in treno di durata inferiore a 2,5 ore verranno soppressi a meno che non si colleghino a un volo internazionale.

La vendita di auto che emettono più di 95 grammi di anidride carbonica (CO2) per chilometro sarà vietata dal 2030 e verrà esteso un sussidio per le biciclette elettriche.

Ai proprietari sarà vietato affittare proprietà immobiliari scarsamente isolate a livello termico, in relazione alle quali si prevde un graduale aumento dei requisiti di efficienza energetica a partire dal 2025.