“La proposta di regolamento sugli imballaggi circolata nei giorni scorsi ci lascia perplessi, sia per il veicolo normativo scelto, un regolamento, che non lascia alcuna flessibilità di applicazione, sia per i contenuti. Le scelte devono essere supportate da valutazioni tecnico scientifiche che consentano, a parità di obiettivi ambientali, di perseguire i modelli che comportano i benefici maggiori sotto il profilo sociale ed economico”. Così il Ministero della Transizione Ecologica in una nota a proposito della bozza della Commissione Europea sul nuovo regolamento imballaggi all’orizzonte.
“Inoltre, – aggiunge il MiTE – se un modello nazionale funziona (ed è questo il caso del sistema di gestione degli imballaggi italiano, basato su raccolta differenziata integrata, ove necessario con raccolta selettiva) la normativa comunitaria deve supportarlo e non sostituirlo con un altro dall’efficacia incerta. A tal proposito, su indicazione del ministro Gilberto Pichetto, il MiTE ha aperto un confronto affinché si intervenga nelle sedi opportune a livello comunitario”.
“Più in particolare, l’Italia nel 2021 ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate, vale a dire 7 imballaggi su 10, superando il target europeo al 2025 del 65%. Il PNRR ha previsto investimenti nell’ impiantistica del riciclo e nell’infrastrutturazione della raccolta differenziata per 2,1 miliardi di euro e il MiTE sta chiudendo le graduatorie per l’erogazione dei finanziamenti”.