In un recente report sulla Circular Economy Network è emerso che l’eccellenza Made in Italy nel settore industriale si sta erodendo. Per questo, sono necessari investimenti che favoriscano l’uso di materie prime rinnovabili.
A confermarlo sono anche i numeri: il consumo di materiali cresce a un ritmo doppio rispetto a quello della popolazione mondiale. L’ex ministro dell’Ambiente e presidente del CEN – Circular Economy Network spiega che «dal 1970 al 2017, quest’ultima è passata da 3,7 a 7,5 miliardi. I materiali consumati globalmente sono invece cresciuti da 26 a 109 Gigatonnellate. Ovvero 4 volte».
La crisi ecologica e climatica è cagionata in buona parte dalla cosiddetta “economia estrattivista”.
Produzione industriale, la necessità di ripartire dalla circolarità
L’attuale crisi economica e industriale cagionata dalla pandemia Covid-19 mette in evidenza la necessità di attuare investimenti nel green. Ciò comporta la necessità di ragionare su come far ripartire il tessuto industriale riducendo i suoi impatti su territorio e salute pubblica.
Si parla di bioeconomia e di economia circolare ovvero di impiegare risorse biologiche per la produzione di alimenti, mangimi e combustibili per la produzione industriale ed energetica e di riciclare e di riutilizzare materiali ed oggetti più e più volte.
Un valido esempio sono i sacchetti di bioplastica ed il packaging ecologico, un imballaggio realizzato con materiali riciclabili come il cartone che, oltre ad essere un materiale più facilmente riutilizzabile , comunica efficacemente il contenuto “green” di cui si fa portatore.
La bioeconomia potrebbe rappresentare la soluzione alla crescente richiesta di cibo dalla popolazione mondiale e alla diminuzione delle materie prime tradizionali e non rinnovabili.
Recovery Plan, un’opportunità per rilanciare il settore industriale e produttivo
I fondi del Recovery Plan italiano sono considerati un’opportunità per rilanciare e modernizzare il settore economico ed industriale italiano.
Oltre il 30% di quei fondi dovrebbe essere destinato alla “Rivoluzione green e transizione ecologica” e potrebbe consentire di ripensare profondamente il settore industriale a partire dal tipo di materiali consumati.
La bioeconomia include la produzione di risorse biologiche rinnovabili e comprende i settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, dell’industria chimica, biotecnologica ed energetica.
Estendendo la durata di vita dei prodotti e dei materiali riciclati, un approccio circolare basato sulla bioeconomia può aiutare a evitare sprechi e a ridurre i costi che incidono sul Conto Economico di ogni azienda.
Economia circolare e packaging ecologico
Per promuovere lo sviluppo sostenibile è sempre più urgente produrre prodotti green e svolgere processi industriali sostenibili.
Per minimizzare i costi e gli sprechi è fondamentale studiare e ricorrere all’utilizzo del packaging ecologico, che deve essere progettato in modo tale che occupi il minor spazio possibile e che non preveda l’utilizzo di materiale ad alto impatto ambientale.
Il packaging ecologico è un ottimo modo di pensare eco friendly e dare un valore aggiunto al proprio prodotto. Inoltre, questa tipologia di prodotto comunica ad ogni consumatore la filosofia e la politica ambientale e sociale del brand.
Il rispetto dell’ambiente, dunque, è ormai un aspetto a cui tutti noi dobbiamo prestare particolare attenzione. Siamo giunti ad un punto di non ritorno ed ognuno deve fare la sua parte. Dai grandi colossi produttivi che incidono in modo particolare sull’equilibrio dell’ecosistema, fino ad ogni singolo cittadino che dovrebbe adottare comportamenti di rispetto sempre. Per fortuna qualcosa rispetto al passato sta cambiando. Ci auguriamo che si continui così, soltanto in questo modo il futuro del nostro pianeta sarà assicurato.