Immigrati a nuoto nel Po, o aiutati a familiarizzarsi con l’uso della bici in città. I collegamenti tra le esperienze e le storie di Velio Coviello e Gabriele del Carlo, e le attività di Eco dalle Città sono stati molteplici e danno luogo a ritrovamenti, coincidenze, fantasie. Abbiamo trovato la fotografia di Velio e Gabriele che stanno per tuffarsi nel Po, e per attraversare il fiume a nuoto, nell’estate del 2008. Eco dalle Città aveva lanciato l’appuntamento nell’ambito dell’iniziativa europea Big Jump, il tuffo nei fiumi per sollecitarne la balneabilità. Il Po non è così inquinato come si pensa, basterebbe un piccolo sforzo nel controllo degli scarichi a monte di Torino per averlo balneabile.
Nel primo (o nel secondo, non ricordo bene) Big Jump parteciparono anche dei ragazzi profughi afgani che erano arrivati da pochissimo. Non avevamo paura di annegare, ma in ogni caso tutti i Big Jump sono stati accompagnati da una barca con eventuali soccorritori, e comunque ci tuffavamo in gruppo. Mentre con gli ex “Ecoboys” di allora ci stavamo scambiando le foto dei vecchi Big Jump è arrivata la notizia del ragazzino marocchino annegato nel Po a Pasqua. Oussama Cherkaoui aveva da poco compiuto 18 anni. Nel suo progetto di integrazione era seguito da un attuale collaboratore di Eco dalle città. Molti avranno pensato che è annegato perchè si è buttato nel Po, come se la conseguenza fosse automatica. Ma non è detto, e infatti si attende l’autopsia (e anche l’analisi della temperatura e delle correnti in quel momento) per capire che cosa lo abbia stroncato.
Non è prudente tuffarsi da soli nella notte nel Po. Ma anche in questo caso, come in quello della valanga che ha sepolto Velio e Gabriele, più che sui discorsi sul rischio, si può anche filosofare e fantasticare sulle sfide pacifiche con la Natura che sono state sempre presenti nella esperienza umana.
La biciclettata del 12 aprile in memoria di Gabriele e Velio, organizzata da Bike Pride, parte (è partita) dal Cecchi Point, sede della più consolidata Ciclo Officina. Punto di riferimento di quella generazione che ha fatto dell’uso della bicicletta una vera rivoluzione culturale nel rapporto con la città.
Nei primi mesi del 2017 quella che era allora la squadra di Eco dalle Città era impegnatissima nella crescita della esperienza degli Ecomori. Per lo più erano richiedenti asilo arrivati da pochissimo. Gabriele del Carlo aveva iniziato il suo lavoro nello staff dell’Assessorato alla Mobilità. Trovammo il personaggio adatto, un riparatore di biciclette africano, Elarco, e organizzammo una biciclettata quasi esclusivamente nero-africana nella domenica a piedi del 2 aprile. Gabriele dedicò il pomeriggio a stare con noi e abbiamo ritrovato il video di quella inedita occasione.
L’ultima volta che abbiamo visto Gabriele è stata a marzo. Stavamo parlando di come si potrebbero tenere le bici al sicuro a Porta Palazzo. Lui è venuto al volo e abbiamo fatto un sopralluogo al parcheggio sotto al mercato centrale. Immaginando che potrebbe essere una buona soluzione.