Due milioni di euro da raccogliere entro il 2024 per contrastare la povertà energetica: è l’obiettivo del Banco dell’energia, la onlus nata con la volontà di sostenere le famiglie che si trovano in una situazione di vulnerabilità economica e sociale.
Il piano di sviluppo è stato presentato il 6 aprile a Roma dove si è riunito il board dei firmatari del ‘Manifesto contro la povertà energetica’ a cui hanno aderito anche Edison, Terna e Wit, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Francesca Rava, Banco Alimentare e Ircaf (Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione). Nell’occasione è stato fatto anche il punto su quanto realizzato da dicembre, quando il Banco dell’energia ha assunto una prospettiva nazionale.
Secondo una stima della Fondazione Utilitatis, il costante aumento del prezzo dell’energia porterebbe alla crescita del 5,34% delle famiglie in povertà energetica (circa 300mila in più) arrivando al 13,34% nel primo trimestre 2022, il più alto valore mai riscontrato da quando è cominciata la misurazione. Inoltre, da una recente ricerca che Ipsos ha condotto per il Banco dell’energia risulta che solo 1 italiano su 4 sa cosa sia la povertà energetica, ma una volta spiegato il concetto il 53% di questi pensa che il problema sia prioritario e che l’Italia ne sia interessata in maniera importante. Il Manifesto prevede di attivare oltre 30 progetti in Italia grazie al supporto di enti o aziende che sosterranno i progetti del Banco dell’energia. Un paio sono stati presentati, uno su Roma e uno in Calabria.
Nel ringraziare il Banco dell’Energia che “contribuisce ad affrontare un tema che tocca la quotidianità delle famiglie”, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti in un messaggio ha rilevato che “la povertà energetica nel contesto del cambiamento climatico in atto è tra le questioni che oggi più chiedono capacità di visione e programmazione. I divari e le diseguaglianze colpiscono le situazioni di maggiore fragilità e, soprattutto per l’infanzia e l’adolescenza, sempre più le condizioni di povertà energetica sono causa di povertà educativa e di esclusione sociale. La sfida energetica è una grande sfida di pari opportunità per realizzare un cambio di sistema sostenibile e inclusivo”.
“L’obiettivo che ci siamo posti come Banco dell’energia è ambizioso ma raggiungibile – ha detto Marco Patuano, Presidente di A2A e della onlus – Soprattutto se, come sta succedendo, molti enti e società importanti decidono di fare sistema ed entrare a far parte del Banco. Ci stiamo consolidando in fretta e ciò è testimonianza del fatto che abbiamo intercettato un bisogno che esisteva da tempo ma che era latente. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per contribuire a ridurre la povertà energetica”. “Per il particolare legame che mantengono da sempre con i territori nei quali operano – ha spiegato Michaela Castelli, presidente di Utilitalia – le utilities sono impegnate da tempo nel contrasto alla povertà energetica. Il Banco dell’energia rappresenta un ulteriore, importante tassello di questo percorso, e testimonia l’importanza di fare rete per mettere in campo azioni di sistema. Tutte le realtà coinvolte in questo progetto, infatti, hanno i medesimi obiettivi: venire incontro alle necessità delle famiglie più in difficoltà, facilitandone l’accesso all’energia”.