Il 65% delle imprese manifatturiere italiane dichiara di impegnarsi in pratiche sostenibili

Lo dice l'Istat nel suo ultimo report sul tema. Le azioni di sostenibilità ambientale sono state tra le altre: installazione di macchinari efficienti per la riduzione di consumo energetico, isolamento termico degli edifici, installazione di impianti con energie rinnovabili, acquisto di veicoli elettrici, riuso di acque di scarico, utilizzo di impianti di materie prime-seconde, raccolta differenziata di rifiuti, contenimento delle emissioni

Il 66,5% delle imprese manifatturiere ha dichiarato di essersi impegnate nel corso del 2022 in azioni per la sostenibilità: quelle più diffuse sono legate alla tutela ambientale (55,6%) e alla sostenibilità economica e di governance (il 56,1%). Lo dice l’Istat nel suo ultimo report sul tema.

Le unità di maggiori dimensioni (250 e più addetti) hanno intrapreso azioni di sostenibilità, in proporzione al totale, in misura doppia rispetto alle piccole imprese (5-49 addetti): il 86,9% contro il 43,6%. Anche le azioni di sostenibilità economica, adottate in tutte le classi dimensionali di impresa, hanno visto un maggior coinvolgimento delle unità più grandi: l’80,2%, contro il 32,7% delle piccole imprese, il 54,6% delle medie imprese (50-249 addetti).

Sotto l’aspetto geografico, le aziende manifatturiere del Nord-ovest figuravano nel 2022 come quelle maggiormente impegnate in azioni sostenibili (69,7% del totale). Per quanto attiene la sostenibilità economica, la sua diffusione tra le imprese del Nord-ovest, del Nord-est e del Centro non presentava differenze sostanziali (la quota di quelle che dichiaravano di averle intraprese era rispettivamente il 57,9%, 57,3% e 55,0%), mentre l’attuazione di tali misure era molto meno frequente tra le unità del Mezzogiorno (44,0%). 

Le azioni di sostenibilità ambientale sono state: installazione di macchinari efficienti per la riduzione di consumo energetico, isolamento termico degli edifici, installazione di impianti con energie rinnovabili, acquisto di veicoli elettrici, installazione di impianti che utilizzano energie da fonti rinnovabili, impianti con energia autoprodotta, contenimento consumi di acqua, trattamento acque di scarico, riuso di acque di scarico, utilizzo di impianti che consentono risparmio di materiali usati, utilizzo di impianti di materie prime-seconde, raccolta differenziata di rifiuti, gestione dei rifiuti per ridurre gli inquinanti, contenimento delle emissioni, ricorso a fornitori che hanno già adottato processi di riduzione degli impatti sull’ambiente.

Per quanto riguarda i settori economici, oltre la metà delle aziende manifatturiere di ciascuna sottosezione era impegnata nel 2022 in azioni sostenibili. La quota più elevata di imprese che ha intrapreso azioni di sostenibilità è stata riscontrata nel settore della Produzione di coke e prodotti petroliferi (88,4% delle imprese) e nei Mezzi di trasporto (81,9%); seguono la Farmaceutica (77,5%) e la Chimica (77%). Il settore del Coke e dei prodotti petroliferi presenta anche la percentuale più elevata di aziende attive nelle pratiche di protezione ambientale (86,8%). Nei Mezzi di Trasporto è prevalsa invece l’attenzione alla sostenibilità economica (hanno intrapreso questo tipo di azioni il 76,5% delle imprese). La sostenibilità economica è risultata ampiamente praticata anche nel Coke e prodotti petroliferi (73,7%), nella Farmaceutica (68,9%) e negli Apparecchi elettrici (62,4%).