Giornata Mondiale della Bicicletta. FIAB: “Il 3 giugno celebriamo la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità”

In occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta del 3 giugno, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha annunciato che quest'anno celebrerà la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità che definisce le linee guida sulla mobilità attiva a livello europeo. La dichiarazione è stata accolta con entusiasmo da ECF, European Cyclists’ Federation. Francesco Baroncini, rappresentante FIAB nel board ECF, ha sottolineato l'impegno delle istituzioni europee a favore della mobilità ciclabile e ha criticato la riforma del Codice della Strada italiano. Alessandro Tursi, presidente FIAB, ha aggiunto che la dichiarazione rappresenta un grande passo avanti per la mobilità sostenibile

In occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta che ricorre il 3 giugno dopo essere stata istituita nel 2018 dalle Nazioni Unite, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, in un comunicato stampa ha fatto sapere che: “Ritiene propizio l’appuntamento di quest’anno per celebrare la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità che, per la prima volta, definisce le linee guida sulla mobilità attiva a livello europeo e un’ulteriore occasione per chiedere lo stop alla riforma del Codice della Strada“.

La Dichiarazione è stata accolta con entusiasmo da ECF, European Cyclists’ Federation di cui FIAB fa parte: L’impegno preso dalle istituzioni europee per sostenere le politiche a favore della mobilità ciclabile, riconosciuta come priorità strategica per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità di vita della popolazione, può essere assunto dalle amministrazioni italiane che hanno ora a disposizione una cornice entro la quale muoversi e una base legale a cui appoggiarsi, anche al di là di quelle che sono le infauste modifiche al nostro Codice della Strada”ha sottolineato Francesco Baroncini, rappresentante FIAB nel board ECF.

La Dichiarazione europea rappresenta una scelta politica unica nel suo genere, un grande passo avanti riconosciuto a larghissima maggioranza dagli europarlamentari, democraticamente eletti da tutta la cittadinanza della UE – ha aggiunto Alessandro Tursi, presidente FIAB. – Emerge purtroppo in maniera evidente la distanza tra la visione contenuta in questo documento, che guarda al futuro e incentiva la mobilità attiva e sostenibile, e la nostra politica nazionale, che sta andando in direzione totalmente opposta. La riforma del Codice della Strada, ribattezzata dai familiari delle vittime “Codice della Strage”, è retriva e pericolosa, perché andrà ad aggravare l’inaccettabile strage che quotidianamente si compie sulla nostre strade, una strage che è la prima causa di morte per i giovani italiani sotto i 30 anni”.

“Ultima dimostrazione in questo senso – sottolinea ancora Tursi – è il decreto Autovelox appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che rende, di fatto, impossibile sanzionare l’eccesso di velocità, mentre è proprio la velocità la prima causa di morte sulle nostre strade. Per ignoranza e ricerca spasmodica di voti, il Governo si sta dimostrando disposto persino a sacrificare la vita dei propri cittadini”.

“Facendo proprio l’appello avanzato dalle associazioni dei familiari delle vittime di violenza stradale, in occasione del 3 giugno FIAB ribadisce, ancora una volta, la necessità di mettere in pausa la riforma del Codice della Strada – ora in discussione al Senato – affinché siano rivisti in modo condiviso i contenuti”, spiega il comunicato.

“La Giornata Mondiale della Bicicletta di venerdì 3 giugno cade anche alla vigilia delle elezioni del Parlamento Europeo: FIAB sposa la campagna ECF “Shift gears for Europe” (letteralmente “cambia marcia per l’Europa”) invitando i canditati a inserire la mobilità attiva a pieno titolo nella loro agenda politica, iniziando dall’impegno nell’adottare la “Dichiarazione Europea sulla ciclabilità” e valorizzando le potenzialità della bicicletta, quale mezzo di trasporto democratico, conveniente e accessibile a tutti”, conclude la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.