Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia lanciano un appello al Governo, alle Regioni e alle imprese per affrontare con urgenza la questione delle concessioni idroelettriche. Secondo le associazioni, è necessario garantire una gestione più sostenibile e rispettosa dell’ecosistema fluviale, senza rinviare ulteriormente il dibattito.
Un settore strategico tra rinnovabili e salvaguardia ambientale
L’idroelettrico rappresenta una risorsa essenziale per la sicurezza energetica nazionale e per il raggiungimento dell’obiettivo del 100% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2035. Tuttavia, l’impatto ambientale delle dighe e dei sistemi di pompaggio impone un’attenta valutazione delle concessioni, affinché il settore possa continuare a contribuire alla transizione ecologica senza compromettere la biodiversità fluviale.
Attualmente, l’Italia è l’unico Paese in Europa obbligato a una completa apertura del mercato delle concessioni, come previsto dal PNRR e concordato con la Commissione Europea. Questo processo implica una sfida complessa, tra il rispetto delle normative, la necessità di nuovi investimenti e l’impatto sugli ecosistemi acquatici.
Le preoccupazioni ambientali e la gestione delle infrastrutture
Le principali criticità evidenziate dalle associazioni riguardano:
- Salvaguardia degli ecosistemi fluviali: molte derivazioni idroelettriche alterano l’equilibrio naturale dei corsi d’acqua, riducendone la vivibilità.
- Gestione dei sedimenti negli invasi: la normativa attuale impone lo smaltimento in discarica, aggravando i costi per gli operatori e riducendo la capacità produttiva degli impianti.
- Crisi idrica e bilanci idrici: con un calo del 19% della disponibilità di acqua negli ultimi 30 anni (ISPRA 2022), è necessario garantire che le concessioni rispettino le esigenze idriche territoriali.
Un appello per regole chiare e investimenti sostenibili
Greenpeace, Legambiente e WWF chiedono che le nuove concessioni siano assegnate secondo i criteri europei e che, anche in caso di proroghe, siano vincolate a:
- Efficientamento impiantistico e riduzione dell’impatto ambientale.
- Ripristino degli ecosistemi fluviali.
- Coinvolgimento delle comunità locali, con benefici economici e territoriali.
Per garantire la sicurezza energetica e ambientale, servono investimenti significativi e la collaborazione tra istituzioni e operatori. La gestione dell’idroelettrico deve evolversi per assicurare un futuro sostenibile, in cui energia pulita e tutela della natura possano coesistere in equilibrio.