“I modelli di produzione e consumo della plastica in Europa devono essere più circolari” | Briefing EEA

Secondo l'ultimo briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) i modelli di produzione e consumo della plastica in tutta Europa rimangono insostenibili e devono essere resi più circolari per ridurre i rifiuti, l’inquinamento, il cambiamento climatico e altri impatti negativi sull’ambiente. Tuttavia, si registrano anche tendenze incoraggianti: la capacità di riciclaggio meccanico è in aumento, le esportazioni di rifiuti di plastica dell’Ue stanno diminuendo, la capacità di produzione di bioplastica sta crescendo, così come l’uso di plastica riciclata

Secondo un briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) pubblicato martedì 18 giugno, i modelli di produzione e consumo della plastica in tutta Europa rimangono insostenibili e devono essere resi più circolari per ridurre i rifiuti, l’inquinamento, il cambiamento climatico e altri impatti negativi sull’ambiente. Tuttavia, si registrano anche tendenze incoraggianti: la capacità di riciclaggio meccanico è in aumento, le esportazioni di rifiuti di plastica dell’Ue stanno diminuendo, la capacità di produzione di bioplastica sta crescendo lentamente, così come l’uso di plastica riciclata.

Il documento, che prevede un aumento del consumo di plastica sia in Europa che a livello globale, raccoglie dati provenienti da diverse fonti per tracciare il quadro della situazione e allo stesso tempo suggerisce alcune strategie per una maggiore circolarità.

A livello globale, ricorda l’EEA, il Comitato negoziale internazionale (INC) delle Nazioni Unite sta elaborando un accordo giuridicamente vincolante per eliminare l’inquinamento causato dalla plastica, compreso quello marino. Una componente fondamentale di queste discussioni, sottolinea l’Agenzia, è “la creazione di robusti meccanismi di monitoraggio per sostenere e monitorare gli impegni che potrebbero essere finalmente concordati nel processo internazionale”.

A questo proposito, il briefing EEA evidenzia anche l’introduzione di un nuovo strumento di monitoraggio in cui cittadini, politici e altri soggetti possono verificare i progressi sulla circolarità della plastica in Europa. Viene sottolineato come come attualmente la maggior parte dei dati sulla produzione e sul consumo di plastica provengono dall’industria, per cui si auspica un maggiore coinvolgimento delle autorità pubbliche.

Lo strumento, parte del più ampio Circularity Metrics Lab, sarà costantemente aggiornato e fornirà anche approfondimenti e informazioni tecniche. Le tematiche analizzate riguardano import-export, consumi e impieghi, dispersione in ambiente (anche di microplastiche), capacità e prezzi medi. Anche se i dati non sono sempre aggiornati, offre comunque un quadro riassuntivo delle principali metriche del settore.

Il Circularity Metrics Lab (CML, vedi QUI) dell’Agenzia utilizza una serie di fonti come set di dati europei, statistiche nazionali, sondaggi per fornire informazioni sui progressi verso lo sviluppo dell’economia circolare. Ha lo scopo di integrare altri strumenti di monitoraggio presentando ulteriori informazioni sulla circolarità, compresi parametri che riguardano l’attuazione di principi e pratiche circolari.