Mercoledì 2 ottobre, a partire dalle 6:30, un guasto tra gli impianti delle stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina ha causato un blocco della circolazione dei treni. Il guasto ha avuto ripercussioni non solo sulle tratte locali, ma ha praticamente diviso in due l’intero Paese. La situazione è stata così grave che Trenitalia, sul proprio sito, ha invitato i viaggiatori a considerare altre modalità di spostamento, consigliando di rivedere i propri piani di viaggio.
“L’ennesimo guasto tecnico tra Termini e Tiburtina ha causato la cancellazione di treni in tutta Italia e paralizzato il traffico su ferro lungo le 8 linee regionali dove viaggiano oltre 500.000 pendolari, peraltro nella fascia oraria più importante della giornata. Guasto che arriva dopo pesantissime chiusure estive durate mesi e mesi, per lavori di ammodernamenti e sistemazioni che in giornate sembrano esser state inutili. L’estate appena trascorsa, infatti, ha visto chiusure di linee fondamentali: stop di 20 giorni alla FL2 Roma-Tivoli da giugno, sospensione della circolazione sulla FL4 tra Ciampino e i Castelli Romani (verso Velletri, Albano e Frascati) dal 23 luglio al 31 agosto, modifiche alla circolazione e sospensione totale del servizio tra Viterbo e Cesano per 2 mesi di fila dal 10 luglio fino all’8 settembre”, ha commentato in una nota Legambiente Lazio.
“È inaccettabile che i pendolari continuino a subire disagi così gravi e siano costretti a viaggi infernali, specialmente dopo un’estate segnata da insopportabili sospensioni di intere tratte regionali, anche mesi interi, dopo le quali, ironia della sorte, invece di ritrovarci linee migliorate ci ritroviamo paralizzati a causa dell’ennesimo guasto tecnico. Il sistema ferroviario è l’architrave della mobilità sostenibile nel Lazio e nel Paese, dovrebbe garantire un servizio dignitoso, sicuro e di qualità, invece, oltre alle enormi lacune quotidiane vissute soprattutto dai pendolari sui treni locali, viene completamente travolto e alla Stazione Termini, cuore della rete ferroviaria nazionale, c’è una paralisi totale del servizio”, conclude la nota.