Non c’è ancora certezza su luogo in cui verrà costruito, ma l’inceneritore di Roma si farà. Annunciato durante il consiglio straordinario dello scorso aprile dal sindaco Roberto Gualtieri, l’impianto dovrebbe gestire 600 mila tonnellate di rifiuti all’anno per arginare la cronica emergenza della Capitale. In una intervista a “Il Tempo”, Gualtieri ha annunciato che l’obiettivo è di far partire i lavori entro la fine del 2023. “Tutto procede secondo la tabella di marcia – spiega il primo cittadino – Ho presentato il piano rifiuti che è stato sottoposto alla Vas (valutazione ambientale strategica ndr). Il 30 settembre si è chiusa la fase delle osservazioni, adesso stiamo studiando le circa 500 che sono pervenute. Il nostro obiettivo è concludere questa fase entro ottobre per proseguire con l’iter previsto fino alla procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione e la realizzazione”.
“Dal punto di vista ambientale il nostro piano ridurrebbe addirittura del 90% le emissioni – continua – prevedendo contestualmente la riduzione dei rifiuti e l’aumento della differenziata. Sull’indifferenziata poi c’è da tener conto del fatto che in una città può avere solo due destinazioni: o in discarica o in un termovalorizzatore. E le discariche inquinano molto di più del secondo. Già oggi mandiamo in discarica troppo e molto in termovalorizzatori lontano dalla città. Facciamo la cosa peggiore in assoluto, con i costi ambientali ed economici del trasporto. È un ragionamento logico prima che politico”.
Rimane ancora da capire quale sarà la zona in cui verrà costruito l’impianto. Da mesi si parla di Santa Palomba, ai confini con il comune di Pomezia, a sud della Capitale, già interessata da movimenti contrari al progetto, ma il presidente di Ama Daniele Pace, incalzato durante la Commissione congiunta Ambiente e Bilancio dello scorso 28 settembre, ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna indicazione ufficiale sul sito interessato.