Commentando le indiscrezioni giornalistiche secondo cui il governo Meloni potrebbe ricorrere alla sospensione della tassa sulle emissioni di anidride carbonica, Simona Abbate di Greenpeace Italia dichiara: “Se dovessero risultare veritieri i rumors su una eventuale sospensione della cosiddetta “tassa sulle emissioni di CO2”, ci troveremmo davanti all’ennesima decisione del governo Meloni dannosa per il clima del pianeta, nonché inefficace per calmierare il prezzo delle bollette energetiche che sta tornando a gravare pesantemente su famiglie e imprese. Per affrontare davvero il problema alla radice e alleggerire le bollette di cittadine e cittadini, bisognerebbe invece investire nelle rinnovabili, disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas, incentivare l’efficienza energetica e tassare gli extraprofitti sui combustibili fossili”.
Greenpeace ricorda che anche il report realizzato da Draghi sulla competitività dell’Unione Europea sottolinea come l’Italia sia il Paese europeo che più dipende dal gas per definire il prezzo dell’energia — un pesante 80% — lasciando il costo dell’elettricità in balia della speculazione e delle crisi geopolitiche. Come conseguenza, i cittadini italiani pagano le bollette più care d’Europa, perché il prezzo viene definito in base a quello volatile del gas, spesso legato a mosse speculative e a imprevedibili dinamiche geopolitiche internazionali.
“I cittadini spagnoli pagano il 40% in meno rispetto a noi italiani perché il 60% della loro energia arriva da fonti rinnovabili”, continua Abbate. “L’Italia invece continua a voler investire in gas e petrolio, per poi affannarsi a trovare soluzioni inefficaci per domare prezzi fuori controllo. Dobbiamo invece puntare su eolico e solare, risorse abbondanti nel nostro Paese, non solo per abbassare le bollette, ma anche per garantirci sicurezza energetica e rispettare gli impegni dell’Accordo sul clima di Parigi”.