Un chiosco di frutta e verdura è comparso stamattina (lunedì 16 ottobre, ndr) in Piazza del Popolo a Roma, circondato da un gruppo di “finti” operatori agricoli in tuta gialla impegnati a ricoprirlo di “pesticidi”. È con questa provocazione che il WWF, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre), lancia la sua nuova campagna #IlPandaSiamoNoi con il claim “Estinguerci, lo stiamo facendo bene” accompagnata da uno spot che ha come protagonista una particolare specie da salvare: la specie umana.
Invertire la prospettiva da cui siamo abituati a guardare le cose e arrivare alle persone perché siano sempre più consapevoli del valore e dell’impatto che hanno le loro azioni quotidiane. Questo è l’obiettivo della nuova campagna del WWF, che oggi parte proprio dalla denuncia sui pesticidi e il grave impatto che il loro abuso legalizzato sta avendo sulla Natura e sulla nostra salute. Siamo noi la nuova specie a rischio di estinzione: il “panda” siamo noi.
“La messa in scena di oggi offre un’occasione preziosa per verificare le reazioni delle persone di fronte alla esplicita denuncia delle conseguenze che comporta l’esposizione prolungata, (anche a basse dosi) ai pesticidi sulla salute umana, oltre che su quella dell’ambiente”. A fine giornata la frutta e verdura utilizzate per lo stunt verranno recuperate dall’associazione Equoevento Onlus, che recupera e dona le eccedenze alimentari ad enti caritatevoli. Ma è anche un’occasione per denunciare un consumo globale di pesticidi in aumento, nonostante le conseguenze sulla salute e sull’ambiente siano note da tempo.
Sulla Terra vengono utilizzate 3,5 milioni di tonnellate di pesticidi all’anno, sottolinea il Wwf. “Circa il 5% dei pesticidi irrorati sui campi raggiunge gli organismi nocivi per le colture, mentre il resto si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Oltre alla perdita di biodiversità (in primis di insetti impollinatori), l’uso di pesticidi ha determinato una contaminazione planetaria che interessa ormai tutto e tutti, ecosistemi, specie selvatiche e persone. Ogni anno nel mondo tra gli agricoltori e i lavoratori del settore sono circa 385 milioni i casi di avvelenamento. Un numero elevatissimo ma che nella realtà potrebbe essere addirittura superiore, poiché non considera le vittime di malattie derivanti da una esposizione a lungo termine ai pesticidi, ma solo i casi di avvelenamento acuto. Cibo e acqua sono le principali vie di questa esposizione cronica ai pesticidi, con effetti sulla nostra salute anche a dosi infinitesimali. Donne in gravidanza e bambini sono i soggetti più a rischio. La gran parte degli alimenti in Italia ha residui di ogni singolo pesticida entro i limiti di legge: il problema è che ad oggi non si conosce quali siano le conseguenze sul nostro organismo del cocktail di residui di più pesticidi, che possono avere anche effetti di tipo sinergico o additivo”.
L’Italia, con 50mila tonnellate all’anno, è al terzo posto in UE per vendita di pesticidi, denuncia l’associazione. “Le strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” indicano obiettivi di riduzione del 50% dell’uso totale di pesticidi e il 50% di quelli più pericolosi. Per l’attuazione di queste strategie è in discussione nel Parlamento UE un Regolamento che rende vincolanti questi due obiettivi. Il WWF Italia chiede: l’approvazione del Piano Nazionale Pesticidi, scaduto da febbraio 2019, con il recepimento degli obiettivi europei sopracitati; l’introduzione di norme per la tutela della salute dei cittadini, come il divieto di effettuare trattamenti a una distanza inferiore ai 30 metri dalle abitazioni; il divieto di uso di pesticidi in aree naturali protette, siti natura 2000 e aree con presenza di insetti impollinatori a rischio di estinzione; l’eliminazione degli attuali sussidi dannosi per l’ambiente, come l’IVA agevolata per pesticidi; l’introduzione di bonus fiscali per donne in gravidanza e bambini per l’acquisto di alimenti cibi biologici”.