Nella giornata del 13 marzo è stato illustrato il nuovo progetto per la gestione dei rifiuti in Puglia che vede coinvolte l’Agenzia territoriale regionale (Ager) e Aseco, la società esperta del trattamento dei rifiuti organici acquisita da Acquedotto Pugliese S.p.A (AQP).
Presenti alla conferenza stampa di presentazione presso la sala Gino Strada di Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschino, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, la presidente di Ager Puglia Fiorenza Pascazio e il presidente di AQP Domenico Laforgia, hanno evidenziato quelli che ritengono essere gli effetti positivi di questa nuova operazione.
“L’ingresso di Ager in Aseco produrrà solo effetti positivi – ha detto Emiliano – Risparmi per i cittadini e benefici per l’ambiente. La nascita della nuova società è un’operazione coerente con la normativa vigente e persegue una virtuosa e stabile collaborazione attraverso la creazione di un soggetto in house a controllo analogo e congiunto (…) L’analisi effettuata sul settore rifiuti ci ha convinti che le criticità che abbiamo riscontrato si sostanziano in una inefficienza del sistema che si scarica sulle tasse dei cittadini. Per questo abbiamo individuato un meccanismo che, senza creare danno agli imprenditori privati, vada a vantaggio dei cittadini migliorando l’efficienza del sistema e garantendo un abbassamento della pressione fiscale”.
L’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschino ha aggiunto come questa operazione “sia finalizzata ad attuare gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), rafforzando gli impianti di smaltimento pubblici e al contempo applicare i principi comunitari e nazionali di autosufficienza e di prossimità”.
Su questo è d’accordo anche la presidente di Ager Fiorenza Pascazio: “Si tratta di un’operazione di grande lungimiranza per il sistema pugliese e per i Comuni che colmerà il gap impiantistico che causano tutti i problemi riscontrati per la chiusura del ciclo dei rifiuti”.
Il progetto della nuova società Newco composta da AGER e AQP
La nuova società si chiamerà Newco e prevede come detto l’ingresso di AGER nella compagine sociale di ASECO (società partecipata al 100% da AQP). Come previsto dal D.Lgs 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica), dal D.Lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) e dal D.Lgs 201/2022, Newco verrà gestita da entrambe le parti e per questo dovrà garantire che gli interessi perseguiti non siano contrari a quelli di uno dei due soci.
Questa scelta prevede che AQP potrà affidare alla nuova società Newco il recupero dei fanghi di depurazione, mentre Ager potrà gestire la frazione organica da rifiuto urbano (Forsu). Secondo la Regione Puglia la manovra non vuole “bloccare lo sviluppo di operatori privati, ma solo colmare i vuoti lasciati dal mercato” e perseguire più obiettivi:
- Risolvere le criticità regionali nel trattamento dei fanghi e della Forsu
- Abbassare le tariffe per segmenti del ciclo dei rifiuti pagati dai cittadini
- Sviluppare il settore industriale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti a costi sostenibili e senza limitare il mercato
- Perseguire ricerca nell’innovazione tecnologica
- Rafforzare le azioni per garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti con un’impiantistica che risponda alle differenti esigenze dei territori.
In più, va detto che i soci avranno un ruolo paritetico nella gestione della nuova società Newco poiché nell’Organo amministrativo avranno una propria rappresentanza.
Zero Waste Puglia contro la scelta di creare la nuova società pubblica
L’operazione e i suoi obiettivi non sono però condivisi da Zero Waste Puglia, che già dal 2019 solleva dubbi sulla nuova società. Gli ambientalisti criticano la scelta di “importare in Puglia il modello Hera seguito in Emilia Romagna, con la conseguente creazione di una multiutility per tentare di diversificare i servizi in base a specifiche esigenze territoriali per la gestione dei rifiuti, acqua ed energia”. Un sistema “pensato per generare profitti e non riduzione dei costi tanto che l’Emilia Romagna è la Regione italiana che produce il più alto quantitativo pro-capite annuo di rifiuti perché più sono i rifiuti e più sono i guadagni”.
In linea con questa idea Zero Waste Puglia dichiara oggi: “Noi anche questa volta vogliamo avvertire del pericolo che si corre con la creazione di una multiutility che gestirà di fatto sia l’acqua che i rifiuti e molto probabilmente anche l’energia. Tutto questo allontanerà i centri decisionali dai comuni, che avranno poco potere e non potranno contrastare eventuali scelte a loro sfavorevoli. Cosa accadrà quando la concessione del servizio idrico cadrà?”