In Ucraina è formalmente in vigore una legge che, imitando almeno a grandi linee la direttiva Sup europea sulle plastiche monouso, impone l’utilizzo di sacchetti biocompostabili o di carta per la spesa. E’ stata adottata prima della invasione russa ed era comunque un po’ una fuga in avanti, perchè, come si sa, non serve avere sacchetti compostabili se non si fa la raccolta differenziata dell’organico.
La città di Lviv, Leopoli, la città più importante della Ucraina occidentale, fa eccezione. Qui l’iniziativa del gruppo Zero Waste Lviv ha convinto l’amministrazione comunale e su base mista – cioè società civile, volontariato, servizio pubblico – sono stati avviati la raccolta differenziata dell’organico e il compostaggio. E hanno anche resistito alle turbolenze di questi mesi di guerra.
Eco dalle Città ha già collaborato con Zero Waste Lviv con una sottoscrizione per l’acquisto di lavastoviglie per piatti riutilizzabili. In occasione di un mio viaggio a Kyiv per altri motivi (festival lgbt) ho potuto incontrare brevemente Irina e Nadya di Zero Waste Lviv alla stazione ferroviaria della loro città. A presto pubblicheremo aggiornamenti sulla transizione dell’Ucraina nel campo della gestione dei rifiuti.