Si delineano meglio le nuove misure adottate dalla Germania in materia di risparmio energetico. Dopo le anticipazioni del ministro dell’Economia, Robert Habeck, emergono dei particolari che disegnano un quadro più chiaro. Intanto il governo ha redatto due provvedimenti e non uno solo: il primo è già stato approvato dal Consiglio federale e introduce un regolamento che si applica dal 1° settembre al 28 febbraio, il secondo deve ancora essere approvato e contiene misure che saranno in vigore per due anni a partire dal 1° ottobre. Tra le novità principali il divieto di acqua calda negli edifici pubblici, lo spegnimento completo delle luci dei monumenti e lo spegnimento delle sole insegne luminose invece che delle vetrine dei negozi, che possono quindi rimanere accese.
Ecco una panoramica sui provvedimenti realizzata dal notiziario tedesco Tagesschau:
Temperatura massima negli edifici pubblici
Negli edifici pubblici, i locali di lavoro possono essere riscaldati solo fino a una temperatura massima di 19 gradi. Se si svolgono attività fisiche pesanti nei locali le temperature massime consentite sono ancora più basse. Negli edifici pubblici, i passaggi come corridoi e foyer, grandi saloni o locali tecnici non devono più essere riscaldati. Le nuove norme non si applicano espressamente a cliniche, strutture di cura o altre istituzioni sociali.
Acqua calda negli edifici pubblici
Un’altra misura di risparmio riguarda i lavabi negli edifici pubblici, utilizzati principalmente per lavarsi le mani. Le caldaie e gli scaldacqua istantanei per la produzione di acqua calda devono essere spenti, a meno che motivi igienici non richiedano diversamente. Quando l’acqua calda è riscaldata centralmente, la temperatura deve essere abbassata, ma solo nella misura necessaria per evitare il rischio di legionella. Eccezioni per scuole, asili nido, strutture di assistenza e ospedali.
Illuminazione di edifici e monumenti
L’illuminazione di edifici e monumenti per motivi puramente estetici o rappresentativi sarà spenta. Sono escluse le luci di breve durata in occasione di eventi culturali e feste popolari. Le luci di sicurezza e di emergenza possono rimanere accese.
Insegne al neon
Le insegne al neon devono essere spente dalle 22:00 alle 6:00 del giorno successivo, a meno che non siano necessarie per motivi di sicurezza del traffico, come nei sottopassaggi ferroviari o nelle fermate degli autobus (in questi casi sono da trattare come illuminazione stradale). Dopo che l’ordinanza è stata inizialmente interpretata come se il divieto di illuminazione dovesse applicarsi anche alle vetrine dei negozi, un portavoce del ministero dell’Economia ha chiarito che “le vetrine e l’illuminazione stradale non sono comprese”.
Porte dei negozi
Se i negozi sono riscaldati non possono più tenere le porte permanentemente aperte tra settembre e fine febbraio. Questo vale anche per altri sistemi di ingresso che disperdano calore durante l’apertura. Le eccezioni si applicano solo se l’ingresso o l’uscita in questione devono essere tenuti aperti come via di fuga.
Temperature in ambienti di aziende private
L’ordinanza non prevede che la temperatura debba essere ridotta. Secondo il ministero, però, le aziende potranno abbassare i riscaldamenti in maniera legalmente sicura ma si tratterebbe di impegni volontari per il risparmio energetico.
Temperatura minima negli appartamenti in affitto
Sospensione della clausole nei contratti di locazione in cui gli inquilini sono obbligati a garantire una certa temperatura minima nei locali affittati. Ciò significa che gli inquilini possono riscaldare di meno se vogliono risparmiare energia, tuttavia rimangono obbligati a “prevenire danni all’immobile locato attraverso un adeguato comportamento di riscaldamento e ventilazione”.
Riscaldamento piscine private
Le piscine private, interne o esterne, non possono più essere riscaldate con gas ed elettricità. Un’eccezione si applica se la piscina è utilizzata per scopi terapeutici. Le piscine degli hotel, delle strutture ricreative o dei centri di riabilitazione non sono interessate.