La Francia entro “la fine dell’estate” unificherà a livello nazionale le regole che vietano gli annunci pubblicitari delle insegne luminose tra l’1:00 e le 6:00 del mattino e vieterà le porte aperte delle attività commerciali riscaldate o climatizzate. Lo aveva annunciato qualche tempo fa la ministra alla Transizione Ecologica, Agnès Pannier-Runacher, sul Journal du Dimanche e oggi arrivano conferme dal suo dicastero, che ha in serbo due decreti da pubblicare entro il 21 settembre.
Mentre i prezzi dell’elettricità e del gas sono saliti ai livelli record in Europa dall’inizio della guerra in Ucraina sei mesi fa, il Paese si prepara, come altri Paesi europei, ad attuare misure di risparmio. Il decreto sulle insegne luminose intende armonizzare le norme esistenti in Francia, che già in gran parte ne prevedono lo spegnimento a partire dall’una di notte, ma che ora differiscono per le dimensioni degli agglomerati. Le stazioni e gli aeroporti non dovrebbero essere interessati da questa misura.
Secondo l’Agenzia per la gestione dell’ambiente e dell’energia (ADEME), uno schermo pubblicitario digitale LCD di 2 m² consuma 2.049 kWh/anno, ovvero l’equivalente del consumo medio annuo di una famiglia per l’illuminazione e gli elettrodomestici (escluso il riscaldamento). La Convenzione dei cittadini per il clima, tenutasi tra la fine del 2019 e il giugno 2020, su iniziativa di Emmanuel Macron, aveva proposto al governo un obiettivo più ambizioso: ” il divieto di pubblicità di schermi video nello spazio pubblico, trasporti pubblici e presso i punti vendita “, ma la sua proposta non è stata accolta.
Quanto al divieto di aprire le porte nei negozi climatizzati o riscaldati si applicherà, di fatto, in vista dell’inverno e dell’accensione degli impianti di riscaldamento. Il ministro aveva annunciato il provvedimento in piena ondata di caldo, per combattere i negozi climatizzati che lasciavano le porte aperte in estate. Diverse città tra cui Lione e Parigi avevano già vietato questa pratica a livello comunale.